Conservare il cibo senza plastica: 11 idee utili, facili e testate

Mano plastica in cucina per conservare avanzi, ingredienti e porzioni: ecco le soluzioni che abbiamo sperimentato e che funzionano bene.

Cercare di utilizzare meno plastica nella vita di tutti i giorni è un obiettivo validissimo. Non è facile, chiaro, perché questo materiale la cui storia inizia nel tra il 1861 e il 1862 grazie all’inglese Alexander Parkes, non solo è comodo, ma anche economico, leggero, resistente e pervasivo (sono davvero moltissimi, soprattutto in cucina, gli elementi costruiti con questo polimero). Peccato che la sua enorme quantità nel mondo e la sua quasi immortalità quando arriva nell’ambiente, ne facciano un materiale da usare davvero con parsimonia (e da differenziare con massima cura).

L’obiettivo che dobbiamo darci è quello di trovare contenitori non solo che evitino la plastica (quella che si deteriora più facilmente con l’uso) ma anche materiali che non si rovinino troppo velocemente.

Qui di seguito vogliamo indicarvi, dopo averle anche anche provate e verificate nella nostra cucina di redazione, le alternative ai contenitori in plastica più adatti a seconda del cibo che dovrete mantenere fresco. Come vedrete abbiamo indicato anche il silicone perché ha la peculiarità di essere davvero molto resistente.

Avanzi da riscaldare al forno o nel microonde

Qui la cosa migliore è optare per contenitori in vetro con coperchio in bambù, oppure contenitori in vetro con coperchio in acciaio o sempre in vetro. Se volete scaldare direttamente sui fornelli, vanno bene, invece, dei contenitori in acciaio inossidabile.

Avanzi di insalate o cibo freddo

Qui la scelta ricade sulla ciotola di vetro o sul piatto nella quale avete servito a tavola il cibo, questi andranno poi ricoperti con un piatto che sia della giusta dimensione, oppure con delle pellicole biodegradabili (ce ne sono alcune a base di mais, costano un po’ di più, ma è normale che sia così data la tecnologia che utilizzano e la minor diffusione sul mercato). Altra soluzione sono i tessuti modellabili a base di cera di soia:sono più difficili da trovare (noi li abbiamo comprati online), perché sono molto più diffuse le alternative trattate con la cera d’api, che però non sono vegane). Ci sono anche dei tutorial che vi insegnano come realizzare da soli questi tessuti con pochi ingredienti: se avete tempo e manualità, è una buona soluzione. Tenete conto che questi tessuti “cerati” si lavano senza problemi con un panno, ma hanno una “data di scadenza” perché, mano a mano, la cera si deteriora e la loro capacità di adattarsi al piatto, alla ciotola o al pezzo di cibo da ricoprire, diminuisce.

Per il cibo che non dovete riscaldare andranno benissimo anche dei contenitori in acciaio con coperchio (ne esistono sia con coperchio ermetico che non, dipende da che cosa dovete conservare). Esistono anche delle varianti con il contenitore in vetro e il tappo in silicone: certo, il silicone è un tipo di plastica, ma la sua durata di vita è lunghissima, quindi certamente meno “usa e getta” dei classici tupper che fra lavaggi, sbalzi di temperatura e normale usura, rischiano di finire il loro la loro carriera molto prima. Trovate in commercio anche dei tappi in silicone “adattabili” a arie misure di barattoli: non sono male.

Cibo umido caldo o freddo

Se dovete conservare verdure cotte, zuppe, vellutate, oppure timballi, pasta o riso già conditi, buone soluzioni sono il vetro con il tappo in silicone, oppure con il tessuto in cera di soia, oppure, se dovete metterli via e mantenerli caldi, benissimo i contenitori termici in acciaio inossidabile.

Cibi da surgelare

Qui la soluzione “sacchettino di plastica” è certamente comoda, ma anche in questo caso ci sono delle alternative. Torniamo alla nostra pellicola in mais, oppure benissimo anche contenitori in vetro (avendo l’accortezza di lasciare un po’ di aria per evitare che il cibo, congelando e aumentando di volume, possa danneggiare il contenitore). Per la congelazione vanno bene anche i contenitori in acciaio. Altra soluzione con il silicone sono i sacchetti per il surgelamento: sono molto pratici, lavabili ed essendo super resistenti ed ermetici vanno benissimo anche per i liquidi.

Cibo da dividere in piccole porzioni o cubetti di ghiaccio

Qui la soluzione è facile: esistono le vaschette in acciaio inossidabile. Pratiche, indistruttibili (quante vaschette del ghiaccio avete rotto negli anni?) e perfette anche per fare porzioni di condimento (olio aromatizzato, dadi fatti in casa, etc.). Anche in questo caso abbiamo a disposizione la soluzione in silicone: la cosa più comoda è che il silicone permette di estrarre le porzioni più facilmente ma in quelli di acciaio il sistema ad estrazione è comunque abbastanza comodo.

Pane, cracker, biscotti

Il pane nel sacchetto di carta classico si conserva senza grossi problemi, ma se volete fare sì che si mantenga per più giorni potete anche tagliarlo a fette e tenerlo in contenitori in acciaio con chiusura ermetica. Va bene anche la stoffa, ma garantisce meno friabilità al prodotto.
Per cracker e biscotti la soluzione migliore è la classica scatola di latta (che va benissimo anche per il tè in foglie).

Frutta e verdura in frigo

Nel frigorifero una buona soluzione sono i sacchetti in carta ma noi abbiamo anche utilizzato (e ci troviamo benissimo) quelli in cotone: sono delle retine con chiusura scorrimento che sono utilissime non solo da portare al mercato o dal fruttivendolo per evitare altri imballaggi, ma anche per mantenere freschi più a lungo frutta e verdura di ogni tipo. Questi sacchetti in cotone di lavano e asciugano in un attimo, sono leggeri ma molto resistenti.

Farina, cereali o pasta

Qui, se acquistate lo sfuso, potreste optare per contenitori in vetro con tappo in acciaio inossidabile, fra l’altro perfetti anche per surgelare questi alimenti (da “crudi”) al fine di preservarne da durata e sottrarli all’attacco delle farfalline delle dispense.

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