Stop animali nei circhi, Lav: “Il Governo deve agire entro 3 anni”

Dopo l’approvazione della legge, nonostante il parere delle associazioni di categoria, per Lav è chiaro: è stop agli animali nei circhi

elefanti circo

La scorsa settimana scorsa il Governo italiano ha approvato in via definitiva la legge che prevede il “graduale superamento” dell’utilizzo di animali negli spettacoli circensi. Cosa accadrà nel prossimo futuro agli animali finora coinvolti negli spettacoli circensi? A cercare di fare chiarezza sull’argomento è Lav, che sul proprio sito ha messo a confronto gli Ordini del giorno (Odg) accolti dalla Camera. Ancora prima, però, l’associazione sottolinea che, nonostante la formulazione poco netta della legge, è “innegabile che la stessa introduca nel nostro ordinamento, per la prima volta nella storia, il principio per cui l’utilizzo di animali nel circo va gradualmente superato (leggi: uso che va “abbandonato”, “accantonato” cit. Treccani). È questa l’unica interpretazione del termine “superamento” che la ratio della norma e il senso comune consentono”.

Ricordiamo, infatti, che la questione ha fatto molto discutere anche per via della modifica apportata al testo di legge, che in una prima stesura parlava invece di “graduale eliminazione”. Così come Lav, anche l’avvocato Carlo Prisco ha dato una spiegazione simile ai nostri microfoni, affermando che “quello che cambia è il modo in cui le persone percepiscono questa modifica ma concretamente, anche a livello giuridico, “superamento” ed “eliminazione” possono essere considerati la stessa cosa“.

tigri circo

Di avviso contrario le associazioni circensi, che per mezzo dell’Ente Nazionale Circhi (ENC) si sono dette soddisfatte della modifica alla legge approvata dal Parlamento. “L’ENC rileva che da parte del Parlamento è stato definitivamente sepolto, nonostante la soverchiante e ossessiva pressione animalista, il concetto di graduale eliminazione degli animali dagli spettacoli – hanno affermato infatti i suoi rappresentanti – ben diversamente, infatti, si qualifica il principio di graduale superamento presente nel testo approvato, destinato a concretarsi sulla base di diverse valutazioni di sostanza, di scaturigini scientifiche, di risorse, di modi e di tempi”. Insomma prima i controlli tecnici e solo dopo un’eventuale allontanamento degli animali.

Lav, però, sottolinea come l’Odg 9/4652/54 osannato dai circensi a sostegno dei loro interessi di categoria sia “solo uno dei numerosi Ordini del giorno accolti alla Camera che, quali meri atti di indirizzo del Parlamento nei confronti dell’Esecutivo, non hanno alcun valore di legge e non vincolano giuridicamente il Governo“. A sostegno della propria tesi, infatti, le associazioni di categoria affermano che sarà necessario “un rigoroso confronto scientifico sulla attuale situazione degli animali nei circhi sotto il profilo esistenziale e psicologico degli animali stessi e sui traumi conseguibili al loro possibile allontanamento dall’attività e dalle famiglie circensi”.

Secondo Lav, però, esistono almeno altri 7 Odg sovrapponibili e contrari a esso: “Si va dalla previsione di tempi certi per il completamento del processo (2 o 3 anni dall’entrata in vigore della Legge delegata) che il Governo è comunque tenuto a disciplinare entro la fine del 2018 – afferma l’associazione – a interpretazioni autentiche del “graduale superamento” (come dismissione/eliminazione dell’uso di animali), a incentivi per i circensi che non utilizzano animali o avviano di propria iniziativa la trasformazione”. Certo, se anche qui si è di fronte a impegni non vincolanti per il Governo, l’associazione non manca di ricordare che “siamo 7 a 1” e che, in ogni caso, la legge approvata rimane a favore dell’eliminazione graduale degli animali dai circhi.

Quanto al confronto scientifico richiesto dai circensi, Lav si dice senza timore: come ricorderete, la Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI), infatti, è intervenuta tempo fa con una nota ufficiale affermando che “i comportamenti fatti assumere dai circensi agli animali sono del tutto innaturali e spesso opposti alle caratteristiche di specie; la convivenza forzata di specie diverse, come preda – predatore (ad esempio leoni in groppa ai cavalli), i fattori stressogeni come luci, rumori, dimensioni ridotte delle gabbie sono solo alcuni degli aspetti caratterizzanti gli spettacoli circensi con animali che non rispettano questi ultimi né lasciano spazio di miglioramento”. Anche l’etologo Roberto Marchesini, ai nostri microfoni, aveva condannato la “mentalità circense dell’esibizione” definendola di per sé una forma di morte.

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