Veterinari Italiani: “Il circo? Anacronistico e dannoso per gli animali”

I veterinari italiani prendono una posizione netta e senza possibilità di appello: gli animali dai circhi devono sparire

La Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI) è intervenuta con una nota ufficiale sul tema della presenza degli animali nei circhi. La posizione molto chiara dei veterinari riuniti è che non esiste nessun modo per garantire il benessere etologico degli animali in questi spettacoli. L’udienza è tolta.

La FNOVI interviene a gamba tesa dopo che il 4 maggio scorso i circensi ed alcuni politici, fra i quali il senatore Carlo Giovanardi, ex Ministro per i rapporti con il Parlamento con il governo Berlusconi fra il 2001 e il 2006, sono scesi in piazza a Roma per chiarire che il “circo senza animali è destinato a morte certa” e a difendere una tradizione, a loro dire,  “valoriale” perfetta anche dal punto di vista pedagogico. Ma come mai tanto movimento attorno al tema “circo”? L’oggetto del contendere è il Disegno di legge 2287-bis che al punto “h” prevederebbe: “La revisione delle disposizioni in tema di attività circensi, specificamente finalizzate alla graduale eliminazione dell’utilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse”. Sta di fatto che il senatore Giovanardi è fra coloro che non sostengono la necessità di eliminare gli animali dai circhi, bensì di garantire con nuovi protocolli di intesa, solo condizioni migliori e più monitorate per gli animali stessi.

Protesta circo RomaEcco però che i veterinari italiani danno un parere decisamente contrario e importante: “Ci appare evidente – si legge nella nota pubblicata sul sito ufficiale – che gli animali, in particolare se selvatici, non possano essere detenuti per scopi ludici dell’uomo – e inoltre – l’attività è anacronistica e propone una visione distorta del rapporto uomo – animale”. Secondo la FNOVI è chiaro che i comportamenti fatti assumere dai circensi agli animali sono del tutto “innaturali e spesso opposti alle caratteristiche di specie; la convivenza forzata di specie diverse, come preda – predatore (ad esempio leoni in groppa ai cavalli), i fattori stressogeni come luci, rumori, dimensioni ridotte delle gabbie sono solo alcuni degli aspetti caratterizzanti gli spettacoli circensi con animali che non rispettano questi ultimi né lasciano spazio di miglioramento” . 

Insomma una bocciatura senza appello quella dei veterinari che si allineano alle associazioni animaliste, agli psicologi (più di 600) firmatri del documento promosso da Annamaria Manzoni e agli etologi, come Roberto Marchesini che sulle pagine di Vegolosi.it aveva spiegato che gli animali esposti, messi in mostra, sono in qualche maniera già stati uccisi. Inoltre pare che quella del circo senza animali sia una richiesta nazional popolare stando ai dati comunicati da LAV (Lega anti Vivisezione) sarebbero circa il 72% degli italiani che non vorrebbero più vedere tigri, elefanti, orsi, scimmie e dromedari sulle piste dorate dei circhi nostrani.

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