Cosmesi vegan è boom economico: merito dei Millennials

Aumentano le vendite a livello globale dei cosmetici senza ingredienti animali e cruelty-free: entro il 2025 si stima che il mercato raggiungerà i 20,8 miliardi di dollari

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Il mondo della cosmesi vegan e cruelty-free fa un balzo da gigante: secondo un report stilato dal Grand View Research – il più grande e attendibile database sulle ricerche di mercato – l’industria cosmetica vegan è infatti destinata a raggiungere a livello globale i 20,8 miliardi di dollari entro il 2025, rispetto ai 12,9 miliardi del 2017, con un tasso di crescita annuale del 6,3%.

Il merito di questa crescita esponenziale è dei Millennials – i giovani nati fra i primi anni ottanta e il duemila – già “colpevoli” della riduzione dei consumi di carne a livello globale, in favore di alimenti a base vegetale. “Le principali aziende cosmetiche di tutto il mondo si stanno rendendo conto dell’importanza di realizzare prodotti che utilizzino ingredienti a base minerale o vegetale – scrivono gli esperti – piuttosto che prodotti pieni di ingredienti di origine animale. I cosmetici vegan stanno guadagnando popolarità grazie alle loro proprietà superiori”. Ed ecco quindi che grandi marchi internazionali di cosmesi come Urban Decay, Too Faced, Kat Von D – già impegnato nella creazione di scarpe vegan e cruelty-free – e Fenty Beauty, linea di make-up realizzata dalla cantante pop Rihanna, si stanno adeguando alle richieste del mercato.

Cosmetici vegan: cosa sono e come riconoscerli

Cominciamo col dire che i cosmetici cruelty-free non sono necessariamente vegani: gli ingredienti di un cosmetico, infatti, possono non essere testati sugli animali, ma possono essere di origine animale. Allo stesso modo, esistono prodotti casualmente vegani, cioè cosmetici che non contengono ingredienti animali ma che sono stati testati sugli animali perché realizzati da aziende che prevedono questo passaggio nei loro protocolli. È bene quindi fare attenzione, scegliendo sempre cosmetici di aziende che non testino sugli animali, ma prestando anche attenzione all’elenco degli ingredienti, per assicurarsi che siano vegani in mancanza di una certificazione adeguata.

Per destreggiarsi tra la nomenclatura INCI, esistono strumenti online che permette di conoscere l’origine di un ingrediente cosmetico e catalogarlo (tramite dei “semafori” rossi, gialli o verdi) come dannoso o meno per la pelle e l’ambiente. È molto importante anche fare riferimento agli elenchi ufficiali – come quello di LAV – che riportano i nomi di tutte le aziende che non testano sugli animali e che vendono sul territorio Europeo. L’assenza da questi elenchi, unita alla mancanza di una certificazione ufficiale, non garantisce, quindi il 100% vegan del prodotto.

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