Il 70% della popolazione mondiale mangia meno carne, merito dei Millennials

Impossibile ignorare la provenienza del cibo: sono i Millennials i più attenti ai consumi, ma sempre più star, atleti e aziende come Google promuovono la dieta a base vegetale

Il 70% della popolazione mondiale ha ridotto il proprio consumo di carne, in favore di alimenti di origine vegetale: ad affermarlo è un report di GlobalData – piattaforma di raccolta dati che lavora con 4 mila aziende internazionali -, e pubblicato dalla rivista Forbes.

Il ruolo dei Millennials

Ma chi trascina questa tendenza verso statistiche che fanno così ben sperare? Sembra proprio che l’evoluzione dei consumi verso traguardi cruelty free sia guidata dalla generazione dei Millennials, vale a dire i nati dopo gli anni ’80, che hanno raggiunto la maturità e l’età adulta nel 21° secolo. “Lo spostamento verso un’alimentazione vegetale è stata guidata dai Millennials, coloro cioè che sono più inclini a considerare l’origine dei cibi, sono più sensibili ai temi legati al benessere animale e all’impatto ambientale quando mettono in atto le loro decisioni di acquisto” ha spiegato Fiona Dyer, Consumer Analyst di GlobalData.

Un movimento, quello vegan, che, nota Forbes, non ha eguali nella storia delle precedenti generazioni: “Celebrità, atleti, e perfino intere aziende (compresa Google) e nazioni come la Cina, stanno supportando il movimento per incentivare un maggiore consumo di vegetali”. Ma le celebrità non si limitano solo a cambiare i loro personali regimi alimentari, ma incoraggiano anche i propri milioni di fan a fare lo stesso (come recentemente Beyoncè), facendo crescere progressivamente la popolarità di uno stile di vita “nato per restare” e al punto che l’alimentazione a base vegetale, secondo Forbes, diventerà il food trend del 2018.

Essere vegani: un trend che si impenna

Sempre secondo Forbes l’alimentazione vegan negli Stati Uniti è cresciuta del 600% in appena 3 anni, mentre il numero delle persone che si definisce vegano nel Regno Unito si è impennato fino al 700% solo negli ultimi due anni: “I consumatori fanno scelte per proteggere il pianeta e assicurare agli animali un trattamento umano. Vogliono sapere da dove provengono le proteine che consumano e sentirsi bene riguardo a ciò che mangiano. Ciò include nutrizione, benessere animale, sicurezza del cibo e soprattutto impatto ambientale” afferma la multinazionale del cibo Cargill.

Insomma, pare che sia evidente ormai come la dieta vegana non si possa proprio considerare una moda passeggera, né un fanatismo ideologico. Persino Chuck Jolley, Presidente della Meat Industry Hall of Fame, associazione che raccoglie gli esponenti di spicco e le personalità più importanti nell’ambito dell’industria della carne, ha indicato la coltivazione di mangimi destinati agli allevamenti come il quinto maggiore rischio per la biodiversità agricola nel 2018.

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