Sale integrale, molto più di un condimento

Nella nostra alimentazione c’è troppo sale: andrebbe diminuito ma non solo, anche sostituito con il sale integrale.

sale

Il comune sale che siamo abituati a vedere sulle nostre tavole è sale raffinato, privato, quindi, di sostanze nutritive essenziali importantissime. Infatti il sale marino naturale contiene più di 80 minerali essenziali, mentre quello chimico contiene solo cloro e sodio.

Il sale raffinato si ottiene tramite procedimenti industriali in cui vengono aggiunti sbiancanti e stabilizzanti per renderlo bianchissimo, utilizzato per esaltare il gusto dei cibi e presente nella stragrande maggioranza dei prodotti confezionati in commercio. Possiamo inoltre trovare nei negozi il sale marino iodato, da non confondere con il sale marino integrale: il sale iodato è ottenuto artificialmente aggiungendo iodio chimico al sale raffinato.

Si finisce così per introdurre nell’organismo qualcosa che è stato dapprima privato di tutti i suoi componenti e poi reintegrato (si tratta in ogni caso di integratori chimici e non naturali) di uno dei suoi componenti, lo iodio appunto che ricordo elemento essenziale per il benessere e il funzionamento della tiroide.

Il sale da tavola lavorato può essere alla base di molti disturbi. E’ difficile da assorbire per il corpo e tra i problemi che può causare troviamo l’ipertensione, l’arteriosclerosi, placche arteriose, problemi di concentrazione, perdita di memoria, ritenzione idrica e acidosi.

Al contrario, il sale integrale è facilmente assorbibile dal corpo e contiene gli oligoelementi che favoriscono i processi fisiologici delle cellule. Favorisce il ph alcalino, stimola il sistema immunitario, disintossica ed è energizzante. Stimola la digestione (il cloro infatti è uno dei componenti del succo digerente dello stomaco, l’acido cloridrico), ha proprietà igroscopiche (assorbe l’umidità) e antibiotiche, aiuta i liquidi del nostro corpo ad attraversare le membrane, e quindi ad evitare il ristagno dei liquidi, e fa lavorare meglio reni e fegato.

Il sale in commercio è costituito per circa il 98% di cloruro di sodio (vale a dire sali di sodio e cloro), ma il delicato equilibrio chimico-fisico-energetico delle nostre cellule è regolato dalla concentrazione rispettivamente del sodio e del potassio, minerali entrambi contenuti nel sale marino integrale. Il sale marino integrale contiene molti altri minerali indispensabili al nostro metabolismo in proporzione ideale e perfettamente equilibrate fra loro come calcio, magnesio, potassio, ferro, iodio, rame, fluoro, manganese, zinco e molti altri presenti in quantità minore.

Essendo quindi il sale integrale marino più ricco di oligoelementi benefici diversi dal sodio è quello che risulta più utile all’alimentazione in quanto sala di più traendone numerosi vantaggi sotto l’aspetto sanitario. In una dieta “moderna” povera di vitamine e minerali, l’utilizzo del sale marino integrale assume quindi un alto valore nutrizionale e il suo utilizzo può ridurre o eliminare la necessità di assunzione di integratori salini e di oligoelementi.

E’ ben diverso dunque assumere un sale come quello marino integrale che contiene praticamente tutta la tavola degli elementi piuttosto che uno raffinato e sbiancato che apporta al nostro organismo solo sostanze dannose ed è difficile da smaltire.

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