Elio Fiorucci: “Vegetariano per vocazione”

Ci sono dei peluches che occhieggiano da dietro le vetrinette alte e bianche, in mezzo ai libri colorati di moda, i cataloghi, le stoffe, i campionari, i modellini di vestiti colorati, i nanetti con i cappellini multicolor e sbarazzini: siamo nell’ufficio di Elio Fiorucci a Milano.

Mentre camminiamo fra le stanze in attesa che Fiorucci arrivi, su uno dei pannelli in sughero pieni di disegni e foto di abiti c’è il disegno di un topolino che ha in mano un cartello che recita: “Don’t test on me”. Ci sono tante foto di Elio Fiorucci insieme agli animali, soprattutto cani, sono attaccate ai muri con le puntine, accanto alle foto giganti delle centinaia di campagne pubblicitarie dedicate alla sua moda. La porta scorrevole di vetro si apre e Elio Fiorucci arriva: “Scusate ma in metropolitana c’era un gran caos”.

“Sono diventato vegetariano dopo essermi informato” inizia Fiorucci mentre siamo seduti sul divano, “Ho visto alcuni documentari, partendo da quelli sulla realizzazione delle pellicce e non ho potuto non spaventarmi, ho voluto approfondire, capire e da li ho compreso che non solo potevo rinunciare a mangiare la carne, ma che questo mi faceva stare meglio fisicamente e spiritualmente. Fiorucci, come molti, ha scelto di essere vegetariano grazie ad un percorso di consapevolezza legato anche all’amore per gli animali ma non è certo un “guerrigliero dei vegetali”: “Io non condanno chi mangia carne, anche nella mia famiglia qualcuno continua a farlo, credo sia una scelta personale, forse dettata anche dal fatto che alcuni non conoscono davvero come funziona la produzione industriale di carne… è soprattutto questo termine, “industriale”, legato alla vita di altri
essere viventi che mi fa paura”. Qui la mente corre veloce alle parole di un altro grande personaggio , Tiziano Terzani, che diceva: “Come è possibile pensare di allevare la vita per poi mangiarla?”.

Continua Fiorucci: “Non sono mai stato un amante della carne, forse avevo una sorta di ‘vocazione’ per diventare vegetariano” e sorride. Gli chiediamo un consiglio, che cosa dovrebbe fare chi sta pensando di avvicinarsi a questo tipo di dieta? “Informarsi prima di tutto: io consiglio sempre un libro, Se niente importa di Jonathan Safran Foer, parla della realtà degli allevamenti americani, è un viaggio, cambia la tua visione delle cose, poi forse uno deciderà di mangiare lo stesso la carne, ma io credo che la consapevolezza sia una cosa molto importante, la prima”.

Federica Giordani

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