Plutarco e la carne: la cultura veg 1900 anni fa
Se pensate che si tratti di moda, rassegnatevi: di alimentazione senza carne si parlava ancora prima che il vecchio Donald Watson coniasse il termine “vegan”
Quando qualcuno vi spiegherà che la scelta etica di non mangiar carne è solamente una moda, ricordatevi di aver letto questo articolo. Ben 1965 anni fa, Plutarco, un giovane scrittore, studioso di filosofia e di retorica, appassionato studente e seguace di Platone, scriveva una delle sue opere più importanti, i Moralia.
Questi ultimi non erano altro che una serie di trattati in cui il futuro sacerdote del tempio di Delfi, argomentava su vari argomenti storici, scientifici, letterari o filosofici. Quelli che ci interessano di più sono tre: “Sul mangiar carne“, “Gli animali usano la ragione” e “L’intelligenza degli animali di terra e di mare”.
Non possiamo né vogliamo togliervi il piacere della lettura di questi piccoli pamphlet che si trovano facilmente in libreria, ma vogliamo sorprenderci insieme a voi (ma proprio a bocca aperta), riguardo l’assoluta modernità del pensiero etico (e anche molto pratico) di Plutarco riguardo al tema dell’alimentazione a base animale. Ecco un esempio
Che l’uomo non sia carnivoro di natura è provato, in primo luogo dalla sua struttura fisica. Il corpo umano non ha nessuna affinità con alcuna creatura formata per mangiar carne. […] Se però sei convinto di essere naturalmente predisposto a mangiare carne, prova ad uccidere tu stesso un animale che vuoi mangiare..
Plutarco fa emergere un dato su tutti: mangiare carne è un elemento culturale e non naturale (ecco da dove Melanie Joy, forse, si è ispirata per le sue “3 N”: naturale, normale, necessario); è il piacere del gusto, ingannato però con spezie e sapori, ad indurre l’uomo a voler mangiare carne, e non certo la necessità. Leggiamo infatti
E’ davvero difficile, come diceva Catone, parlare al ventre che non ha orecchie. Si è bevuta la pozione dell’abitudine. Non è semplice estrarre l’amo del mangiar carne conficcato com’è nella brama del piacere
La cultura della sopraffazione e della violenza, spiega il filosofo nato in Boezia, porta l’uomo a sopraffare animali docili e a spostarsi poi anche sugli uomini, ma solo su quelli che non riescono a difendersi. Interessantissimi anche gli altri due testi, uno dei due sotto forma di dialogo fra Ulisse ed un suo compagno, Grillo, trasformato in maiale dalla maga Circe.
Non può essere quindi una moda, una tendenza, quella del dibattito morale, ambientale e salutista attorno al tema dell’alimentazione vegana, non può essere chiamata “vizio” una scelta che affonda così profondamente le sue radici nella storia della cultura occidentale, nel cuore di quell’Impero Romano che ha, insieme alla storia dell’antica Grecia, fondato la nostra forma di pensiero e ha dato il via al concetto stesso di uomo, di umanesimo e di democrazia.
Plutarco
Del mangiare carne. Trattati sugli animali
Adelphi
euro 16,00