Perché amiamo i cani e mangiamo i maiali

In questo libro l’autrice spiega come le “tre N della giustificazione”, ossia che mangiare carne è “normale”, “naturale” e “necessario” in realtà non sono altro che il frutto di una ideologia

Melanie Joy è una psicologa, una bella donna, alta, magra con capelli lunghi e scuri, americana, e sta girando il mondo per raccontare che cosa è il “carnismo”.

La questione è che ascoltarla ad una delle presentazioni del suo ultimo libro Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche edito in Italia da Sonda, è un’esperienza che tutti dovrebbero fare, anche chi, dopo averla ascoltata, continuerà comunque a mangiare carne.

La tesi parte da anni di studi sul sistema che la Joy ha definito “carnismo”, un’ideologia, un modo di vivere del quale non siamo consapevoli. Mangiare carne è una scelta, ma non una scelta obbligata. Nel libro l’autrice spiega come le “tre N della giustificazione” ossia che mangiare carne è “normale”, “naturale” e “necessario” in realtà non sono altro che il frutto di una ideologia, quella del carnismo appunto, che nessuno riesce o vuole mettere in discussione, spesso per mancanza di informazione data l’invisibilità del sistema di produzione della carne stessa nel nostro paese e nel mondo. Pensateci: avete mai visto la struttura di un allevamento intensivo? Sapete dove sono in Italia? Che cosa sapete delle condizioni in cui gli animali vengono allevati?

Melanie-Joy

Melanie Joy, autrice di “Perché amiamo i cani e mangiamo i maiali”, a Milano riceve il premio ‘Empty cage 2012’, ©Vegolosi.it

Il libro introduce l’argomento con un esempio: siete ad una cena con amici, assaggiate uno spezzatino buonissimo e filate dritti dritti verso la cucina a parlare con la vostra amica e padrona di casa: “Devi darmi la ricetta! Che carne è?”, lei vi guarda con un grande sorriso e vi spiega che la carne è di Golden Retriver.
Che cosa succede nelle vostre menti? La sensazione di sazietà e di gusto, è stata sostituita dal disgusto? Come mai? La Joy cerca così di spiegare quello che definisce “gap della coscienza”, ossia che cosa distingue nella nostra mente la carne di un cane da quella di un vitello di pochi mesi, perché ci sentiamo pronti a coccolare un gatto, ma non ci facciamo nessun problema a mangiare salame, perché pur mangiando carne non vogliamo vedere cosa succede negli allevamenti e se ce lo propongono la nostra reazione è sempre quella di voltare lo sguardo da un’altra parte?

Una lettura decisamente interessante che svela un aspetto non banale della psicologia legata all’alimentazione, proponendo una tesi, quella del sistema violento carnista, che può aprire più di uno spazio di dialogo e confronto sul tema.

Melanie Joy
Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche.
Edizioni Sonda
Euro 18,00

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