Sivalingam, allevatore per 47 anni: “Le mie pecore ora in un santuario, non ce la facevo più”

Nato in Sri Lanka e da sempre vissuto in una famiglia di allevatori e coltivatori, ha deciso di cambiare vita anche grazie alla figlia che gli ha posto la domanda giusta

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Totnes è una cittadina del sud del Devon, nel sud-ovest dell’Inghilterra. Qui vive Sivalingam Vasanthakumar ex allevatore di origini srilankesi che è diventato in poco tempo famoso a livello internazionale per la sua scelta: ha liberato dalla prigionia le sue pecore e invece che portarle al macello, ha cambiato strada e le ha accompagnate in un santuario per animali. E’ lì che ora vivono le “sue” 88 pecore.

“Stavo male ma non avevo il coraggio di dirlo a nessuno”

Abbiamo contattato Sivalingam per farci raccontare la sua storia semplice e molto concreta: il sorriso che mostra in queste foto spiega meglio delle parole come si sente. “Come sto? Meglio, credo che questa sia stata la migliore scelta della mia vita, non ce la facevo davvero più a portare i miei animali al macello. Ogni volta che arrivavo al macello e aprivo il portellone del camion sul quale viaggiavano i miei animali, non volevano scendere: credo sentissero l’odore di quel posto, sapevano che cosa le aspettava”.

Sivalingam Vasanthakumar non poteva più continuare così: ” Ho faticato a gestire la situazione per molti anni durante la mia carriera di allevatore. Volevo dirlo a qualcuno ma non ho avuto il coraggio perché sembrava che in qualche modo mi stessi arrendendo. Poi nel 2018 dicembre mia figlia Molly, che è un veterinario, mi ha chiamato da Edimburgo e mi ha chiesto: “Papà, cosa farai con i 21 agnelli ariete? La mia risposta è stata: “Molly non ce la faccio più: loro vanno in un santuario”.

“Mia figlia – continua l’ex allevatore – si è messa in contatto con il GoodHeart Animal Sanctuary che si trova a Ludlow, sempre in Inghilterra, e loro hanno accettato di prendere i miei 21 agnelli ariete. È stato un momento magnifico. Rimanevano poi 67 pecore fra le quali c’erano le madri e le sorelle dei 21 agnelli ariete. Inizialmente ho fatto in modo che tutte le 67 pecore pascolassero libere su un prato nella fattoria di un mio amico poi sempre lo stesso santuario ha accettato di prendere tutti gli animali”.

Sivalingam ci racconta di essere vegetariano ma di star passando lentamente ad un’alimentazione completamente vegetale. Ma cosa ne pensa del movimento vegan? “Il movimento vegano sta diventando sempre più forte ma è importante non attaccare gli allevatori. Bisogna capire che per molti l’allevamento del bestiame è sostentamento e hanno imparato dai padri, dai nonni. Questo è tutto ciò che sanno. Non è facile per loro passare rapidamente ad un business basato solo sull’agricoltura. È una lunga strada da percorrere e hanno bisogno di un buon sistema di sostegno da parte dei governi.”  Ma il messaggio per gli ex colleghi è chiaro: “Penso che gli allevatori debbano capire e accettare che parte del cambiamento climatico è dovuto all’allevamento intensivo di bestiame. Ma se i governi e le organizzazioni potessero garantirgli un sostegno adeguato molti di loro cambierebbero, ma non è facile”.

Anche se non tutti i suoi amici e colleghi hanno capito la sua scelta, Sivalingam ora è tranquillo e in pace con se stesso: “Alcuni dei miei amici contadini mi hanno detto che mi sono rammollito e altri invece mi hanno detto ”Kumar, hai fatto quello in cui credevi”. La mia scelta è arrivata sulla stampa internazionale e sui social media e ho avuto un enorme sostegno”. 

E ora che cosa fa? “Ora vendo street food indiano, i masala dosa vegan, al mercato di Totnes, e sto pensando di acquistare una piccola azienda per coltivare verdure oppure di tornare sulla mia isola (Sri Lanka) all’inizio del prossimo anno”.

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