Perché i vegani non bevono latte?

I vegani dicono “no” a latte e latticini, ma perché? Le ragioni dietro a questa scelta sono sia etiche che salutistiche

Perchè i vegani non bevono latte

Perché i vegani non bevono latte? Per motivi etici ma anche salutistici, ecco perché chi segua una dieta vegana non consuma latte e derivati: per quanto infatti l’industria del latte possa risultare più favorevole al benessere animale rispetto a quella della carne, in realtà nella maggior parte dei casi non è così. In più, esistono falsi miti riguardo alla necessità di bere latte per il benessere dell’organismo

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Un vitello beve latte artificiale e colostro da un secchio munito di biberon

Gli aspetti etici del “No” al latte

L’industria del latte è una delle più ingannevoli: mucche felici sui cartoni del latte o sui vasetti di yogurt che nascondono, in realtà, sofferenza e sfruttamento, giustificati dalla “necessità” di consumare latte per stare in salute. Secondo CIWF Italia “ci sono circa 36 milioni di mucche da latte in UE, ma nonostante questi numeri elevati non esiste alcuna legislazione specifica volta a promuovere e garantire il loro benessere”. Solo in Italia – sempre secondo le stime CIWF Italia – le mucche allevate per la produzione di latte sono 2 milioni e “quasi tutte non hanno accesso al pascolo. Come in tutti gli allevamenti intensivi, da loro si esige una produttività massima, che si accompagna spesso a zoppie, infiammazioni delle mammelle e a una breve aspettativa di vita“.

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Un vitello che indossa un “antisucchio” in plastica

La situazione non è certo migliore per i vitellini maschi, che “nati da queste mucche prendono la direzione della filiera della carne, dove vengono generalmente ingrassati in sistemi intensivi che non soddisfano i loro bisogni fisiologici e comportamentali”. Il sistema è semplice e legato alla fisiologia della mucca come mammifero: le mucche, infatti, producono latte solo quando entrano in gestazione. Per poter utilizzare quel latte per la filiera il vitello viene allontanato forzatamente dalla madre e messo in piccoli recinti separati dove viene nutrito, nel migliore dei casi, con una parte minima di colostro (il primo latte fatto dalla mucca, non adatto alla produzione casearia) e altri ingredienti, come farine di legumi e latte artificiale. Altri allevamenti possono arrivare ad applicare della piastre di plastica al naso dei vitelli impedendo la suzione meccanicamente, nonostante il vitello sia accanto alla madre. Questi anelli si chiamano “antisucchio” e costano, online, circa 3 euro l’uno.

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Gli aspetti salutistici

Tutti noi siamo cresciuti con l’idea della “necessità” di consumare latte e formaggio per la salute di denti e ossa, per il suo alto contenuto proteico, perché semplicemente “fa bene all’organismo”. Ma la realtà è ben diversa: il consumo di latte, secondo la SSNV, “non avrebbe alcun effetto protettivo sul rischio di fratture: molti studi non hanno evidenziato alcun effetto protettivo sull’osso da parte del Calcio proveniente dai derivati del latte”. Questi prodotti, sempre secondo gli esperti, sono legati all’insorgenza di malattie cardiovascolari: “I latticini contribuiscono significativamente ad elevare il contenuto di colesterolo e grassi nella dieta – è spiegato sul sito della SSNV – e le diete ad elevato contenuto di grassi, soprattutto grassi saturi, possono aumentare il rischio di parecchie malattie croniche, comprese le malattie cardiovascolari”. Anche alcuni tumori sono stati messi dagli esperti “in relazione al consumo di latte e latticini, come ad esempio quello dell’ovaio”. Infine, si legge sul sito, “studi epidemiologici in diversi Paesi dimostrano la presenza di una forte correlazione tra l’uso di latticini e l’incidenza di Diabete Insulino-dipendente“.

Un discorso a parte, invece, va fatto per i bambini: innanzi tutto gli esperti spiegano che “l’American Academy of Pediatrics raccomanda che ai bambini al di sotto dell’anno di vita non venga somministrato latte vaccino intero, poichè la carenza di ferro è più probabile quando la dieta sia ricca di latticini”. Il latte vaccino, inoltre, è correlato all’insorgenza delle coliche addominali nei neonati. “Il latte ed i suoi derivati non sono necessari nella dieta e possono, in effetti, essere dannosi per la salute – spiegano gli esperti – Consumate una sana dieta a base di granaglie, frutta, verdura, legumi, cibi fortificati quali cereali e succhi. Questi cibi, carichi di principi nutritivi, possono aiutarvi a soddisfare le esigenze individuali di calcio, potassio, riboflavina e Vitamina D con facilità e senza rischi per la salute”.

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