Bambini vegani: quando il pediatra dice no

Avete scelto consapevolmente di crescere il vostro bambino seguendo un’alimentazione vegana, ma il vostro pediatra è contrario. Come fare? Sincerità e corretta informazione sono la strada giusta da percorrere

È più facile rompere un atomo che un pregiudizio, dice il proverbio. Succede anche in ambito scientifico, laddove, invece, dovrebbero governare i dati statistici e la matematica. Molto spesso, tuttavia, l’influenza culturale è così forte da pesare come un macigno sulle opinioni di un medico, soprattutto quando si toccano temi dai risvolti davvero culturali come nel caso dell’alimentazione. 

Qualche esempio? Guai a toccare il parmigiano come condimento delle prime pappe (anche se nelle linee guida sullo svezzamento di tutti i Paesi è sconsigliato l’uso di alimenti salati) per non parlare del tanto decantato prosciutto da servire già a 8 mesi (nonostante l’Oms abbia classificato le carni processate tra gli alimenti sicuramente cancerogeni). Con queste premesse può succedere abbastanza facilmente di imbattersi in pediatri contrari alla scelta dei genitori di crescere bambini vegani. Purtroppo sono ancora molti.

Le motivazioni

Le motivazioni addotte dai medici sono quasi sempre le stesse: “I bambini vegani rischiano la denutrizione”, “Nei primi anni la carne è fondamentale”, “Fallo crescere almeno vegetariano, ma non vegano”, “Puoi passare all’alimentazione vegana dopo i 3 anni”, “Puoi farlo dopo i 7 anni”.

Ma se esaminiamo meglio le conoscenze relative all’alimentazione vegana del pediatra contrario spesso scopriamo che non ha molto chiaro di che cosa si tratti. Non è raro che l’alimentazione a base vegetale venga confusa con quella crudista o con quella macrobiotica. Poi, ci sono gli aspetti pratici. E’ difficile che il pediatra sappia dare indicazioni su “come fare”, anche se questa non è necessariamente una colpa: non si può essere specialisti in tutto e la pediatria è già una specialità vastissima.

A chi rivolgersi

Una coppia di genitori vegani che sceglie di crescere un bimbo con alimentazione vegana ha il diritto di poterlo fare senza essere giudicata dal pediatra. Il ruolo del medico, in questo caso, è accogliere la scelta della famiglia e, se non è in grado di fornire indicazioni adeguate, far conoscere la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana alla quale i genitori possono rivolgersi per qualsiasi tipo di informazione. Punto di riferimento è, in modo particolare, la “costola” di SSNV che si occupa delle famiglie, Rete Famiglia Veg.

I pediatri vegani

Noi pediatri vegani in Italia siamo circa una decina e non possiamo seguire tutti i bimbi vegani o quasi-vegani (che sono davvero tanti!), ma Rete Famiglia Veg raccoglie tutti i professionisti, come biologi e medici nutrizionisti, in grado di seguire una famiglia vegana, suddivisi per Regioni e Province, e formati proprio per venire incontro alle esigenze della famiglia vegana secondo linee guida ufficiali pubblicate, ovvero accettate dalla comunità scientifica internazionale. Esiste anche la possibilità di essere seguiti a distanza tramite VegExpert.it per chi abitasse in una Regione non coperta dalla presenza di noi pediatri vegani.

E se il pediatra si mostra comunque contrario?

Se il vostro pediatra di riferimento non sa nulla di alimentazione vegana, potrebbe essere utile segnalargli le linee guida ufficiali pubblicare su “Nutrients” o “Famiglie veg. Una nuova sfida per la pediatria”, l’opuscolo, gratuitamente scaricabile, che ho scritto proprio per informare i miei colleghi e dare loro supporto nella gestione di una famiglia veg. Il medico non ne vuole comunque sapere? Non vi resta che convincerlo non con le parole, ma con i fatti!

È sempre un piacere poter mostrare come i bambini vegani crescano come tutti gli altri e far ricredere il proprio pediatra. State rompendo un pregiudizio: vi ricordate? È più facile rompere un atomo che un pregiudizio quindi state facendo qualcosa di veramente potente.

Ecco perché mi arrabbio quando una coppia di genitori mi dice che tiene nascosto al pediatra che il proprio figlio è vegano. In primo luogo, è una grande scorrettezza verso il pediatra. Inoltre, state rompendo l’alleanza medico paziente su cui si basa il vostro rapporto di fiducia con lui. Invece, bisogna avere il coraggio di sostenere le proprie idee e mostrare con serenità i propri bimbi vegani.

Cambiamenti culturali

A pensarci bene, cinque anni fa i pediatri consideravano impossibile crescere un bimbo vegano. Attualmente, sono confusi sull’argomento e storcono il naso. Tra cinque anni, probabilmente, l’argomento “bambini vegani” sarà sdoganato e anche il pediatra di base saprà indicare la corretta integrazione di vitamina B12. Magari, tra dieci anni si congratulerà per la scelta salutare e sostenibile che la vostra famiglia sta facendo. Fantascienza? Con il surriscaldamento globale dietro l’angolo potrebbe non essere più così, ahimè.

Quindi cari genitori… Serenità prima di tutto. Sincerità con il pediatra e corretta informazione. Infine, può essere utile confrontarsi con altri genitori attraverso, per esempio, gruppi Facebook dedicati come “Genitori Veg” e “Svezzamento vegano”.

Buona strada! 

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