Starbucks: latte di cocco come seconda alternativa vegan

Starbuks latte di cocco

Sembra essere una piccola (e piacevole) epidemia quella delle grandi catene di negozi che decidono di far trovare dietro vetrine e banconi gustosi piatti e bevande adatte anche ai vegani. Dopo le polpette vegane di Ikea, Anche il colosso Starbucks ha annunciato che, dopo il latte di soia, già presente nei sui caffè in giro per il mondo, arriverà anche la seconda alternativa, il latte di cocco.

La scelta, ha spiegato l’azienda, è dovuta alla forte richiesta da parte dei consumatori di avere alternative di gusto sempre più interessanti e, non per ultimo, anche alla valutazione positiva del latte di cocco come complemento ideale di alcune ricette della catena, come per esempio le bevande ghiacciate e il Frappuccino. Per più di un anno Starbucks ha testato il latte di cocco in alcuni punti vendita per poi decidere, grazie ai commenti entusiasti che era ora di estenderlo in tutti gli Stati Uniti.

Non dimentichiamo, però, la polemica nata nel 2012 quando, su segnalazione di un consumatore vegano, si scoprì che fra gli ingredienti del famoso Frappuccino alla fragola c’era un colorante basato sulla povera cocciniglia (piccoli insetti il cui carapace viene triturato per ottenere un colorante rosso intenso che viene utilizzato anche in alcuni bevande analcoliche e alcoliche, lo riconoscete grazie alla sigla E120). Insomma, nonostante il latte di soia e, ora, quello di cocco, è sempre bene leggere e chiedere che cosa ci stanno per servire al tavolino, mentre ci ripariamo dal freddo o ci rinfranchiamo dal caldo.

L’immagine di copertina è un fotomontaggio realizzato da Vegolosi.it. Fonte dell’immagine abcnews.go.com

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