Libro scolastico spiega: “La carne è sofferenza”

Un libro in cui, nelle scuole, si spiega ai bambini quanta sofferenza si nasconde dietro l’allevamento intensivo dei maiali, animali a tutti gli effetti intelligenti e sociali come i cani

sussidiario

Eravamo rimasti al caso di un sussidiario in cui si diceva letteralmente che “la soia fa schifo“. Oggi, un cambiamento positivo è arrivato: in un’antologia per studenti di scuola primaria di secondo grado (“A tutto tondo”di F. Allegro, I. Bosio, S. Tozzi, Ed. Il Capitello) è stata inserita una sezione intitolata “Un maiale in casa”.

Prova Cop BalboV1In queste pagine, approfondite e ben dettagliate, si definisce il maiale come “un piacevole compagno di vita che può condividere con l’uomo l’abitazione” a patto che abbia a disposizione un giardino in cui sfogare il suo bisogno di esplorare e di vivere all’aria aperta. Questo perché, si continua a leggere, è un animale “curioso, intelligente e molto socievole” , in grado di rispondere ai richiami esattamente come il cane. Un messaggio non da poco da trasmettere ai bambini che fin da piccoli possono imparare che un animale destinato quasi esclusivamente a diventare “cibo”, in realtà non ha nulla di diverso quanto a dolcezza, socialità e capacità di apprendere rispetto a un animale da compagnia come un gattino. E infatti nell’ultimo paragrafo intitolato “bocconcini prelibati…  ma quanto dolore!” si spiega che “chi mangia carne di maiale mangia per lo più il risultato di una lunga e pesante sofferenza”. Viene raccontato in termini semplici ma senza edulcorazioni quali siano le indescrivibili condizioni di privazione, sporcizia, sovraffollamento e crudeltà in cui i maiali da ingrasso vengono tenuti negli allevamenti intensivi. Una situazione in cui “i suini non possono esprimere nessuno dei loro comportamenti naturali fondamentali”.

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Montessori e l’amore per i viventi
Dal punto di vista pedagogico è interessante citare anche i principi montessoriani di educazione al bambino nei quali si specifica che il piccolo deve essere abituato a prendersi cura degli esseri viventi. Le cure premurose verso piante e animali sono la soddisfazione di uno degli istinti più vivi dell’anima infantile: “Nessuna cosa è più capace di questa di risvegliare un atteggiamento di previdenza nel piccolo che è abituato a vivere senza pensare al domani. Ma quando sa che gli animali hanno bisogno di lui e che le pianticelle si seccano se non le innaffia, il suo amore va collegando l’atto di oggi con il rinascere del giorno seguente.”

Serena Porchera

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