Bambini zero rifiuti: dai giochi all’igiene, ecco come fare

Dai giocattoli ai pannolini passando per la merenda e le feste di compleanno: tanti consigli utili per avvicinare i bambini a uno stile di vita più sostenibile e meno impattante sull’ambiente

Per loro vogliamo il meglio. E cosa potrebbe esserci di meglio che avvicinare i nostri bambini a uno stile di vita più sostenibile e meno impattante sull’ambiente? Per farlo, possiamo partire da pochi, semplici accorgimenti nell’acquisto e nell’utilizzo degli oggetti che li riguardano più da vicino (e che molto spesso determinano conseguenze sull’ambiente importanti), dai prodotti per l’igiene ai giocattoli. Ecco, allora, una guida con tanti consigli utili per crescere bambini zero (o, almeno, un po’ meno) waste.

Giochi

A discapito di tutti i buoni propositi, quando in casa arriva un bimbo è quasi inevitabile che gli oggetti, la maggior parte dei quali in plastica, si moltiplichino. Colpa soprattutto dei tanti (talvolta troppi) giocattoli che circondano i nostri bambini. Un problema educativo, indubbiamente, ma anche di impatto sull’ambiente se pensiamo che i giocattoli in plastica, quando li vorremo buttare, non possono essere riciclati in alcun modo (vanno, infatti, smaltiti nell’indifferenziata). Su questo fronte, la soluzione è senza dubbio: “meno e meglio”. Non è necessario, infatti, fare rinunce drastiche, ma è possibile sicuramente scegliere per il meglio. Come? Ecco qualche suggerimento:

  • optate per giochi in legno certificato o in plastica riciclata;
  • vendete, comprate e, soprattutto, scambiate giochi usati: la vita dei giocattoli è spesso breve perché segue la crescita dei bambini. Riempire le nostre case di giochi sempre nuovi è antieconomico, oltre che rappresentare uno spreco. Scambiate tra amici, parenti, colleghi, attraverso i gruppi Facebook, i mercatini dell’usato e i tanti appuntamenti di swap parties dedicati agli articoli per l’infanzia, oggi sempre più frequenti. Andate a spulciare nelle vostre camerette di bambini e nelle soffitte dei nonni: scoverete sicuramente delle chicche “evergreen”. E pensate che un gioco “vissuto” potrà essere forse un po’ ammaccato, ma sarà sicuramente più bello perché si porta dietro tutte le emozioni provate dai bimbi che ci hanno giocato prima del vostro;
  •  frequentate biblioteche e ludoteche dove è possibile prendere in prestito libri e giocattoli;
  • state all’aria aperta: soprattutto durante la bella stagione, anche il più semplice dei parchi cittadini offre occasioni di svago impensate per noi “grandi”. Con un bel prato, uno scivolo e un’altalena avrete bisogno davvero di poco altro;
  • nastri, stoffe, scatole di cartone, vasetti, pasta cruda, utensili da cucina in legno, bottigliette ripiene di riso e legumi da usare come maracas: come insegna Maria Montessori, pochi (e sicuri) oggetti di uso comune che avete già in casa sono giochi perfetti e molto divertenti per i bimbi, soprattutto per i più piccoli. Se avete manualità, potete usarli voi stessi per costruire giochi per i vostri bambini (come, per esempio, pannelli e libri sensoriali e scatole per i travasi): Pinterest e YouTube, da questo punto di vista, sono una fonte inesauribile di idee.

In generale, ricordate che il gioco è la modalità attraverso la quale i bambini imparano a conoscere il mondo e a rapportarsi agli altri. Per questo, i giocattoli, soprattutto se ben costruiti e di buona qualità, rappresentano uno stimolo importante per la loro crescita: selezionarli con cura, insieme a loro, ha un valore educativo ancora maggiore.

Abbigliamento

Anche per quanto riguarda l’abbigliamento, lo scambio rimane la pratica più semplice per ridurre gli sprechi. La vita dei capi indossati dai bambini è davvero breve, soprattutto nei primi mesi di vita: il passaggio tra parenti, amici, conoscenti vi permetterà di risparmiare e consumare meno. Inutile dire che, anche in questo caso, se acquistate magliette, body e pantaloni nuovi, è preferibile comprare meno ma meglio scegliendo capi certificati e di qualità sia per quanto riguarda i materiali usati, le modalità di produzione e la provenienza (la maggior parte dei vestiti attraversa mezzo mondo prima di arrivare nei nostri armadi con un enorme dispendio energetico). Una possibilità è quella di comprare i “vestiti evolutivi”, ovvero quelli che con piccoli accorgimenti come bottoni ed elastici possono essere adattati alla crescita del bambino.

Igiene 

Tra salviette usa e getta, prodotti detergenti ed emollienti e, soprattutto, pannolini, l’impronta ecologica dei nostri bambini rischia di diventare davvero importante. Ma, con un po’ di impegno, impattare meno si può. 

Pannolini 

Soprattutto per quanto riguarda l’uso dei pannolini l’impatto sull’ambiente (e sul portafogli) è davvero elevato: calcolando un uso medio di tre anni, ognuno dei vostri bambini potrebbe arrivare a consumare in totale oltre 4500 pannolini . Con un costo medio di circa 0,16 centesimi a pezzo, il costo economico è presto fatto. Per non parlare di quello, in termini di risorse energetiche ed ambientali, legato sia alla produzione che allo smaltimento dei patelli. La soluzione si chiama “pannolini lavabili”: sì, come quelli che usavano le nostre nonne, ma molto più performanti in termini di “tenuta” e oggi anche molto più cool. Sono sempre più numerosi, infatti, i marchi che producono pannolini lavabili dalle mille fantasie, senza contare l’esistenza del florido mercato dell’usato. Come per tutti i capi di abbigliamento dei più piccoli, anche i pannolini hanno una durata limitata nel tempo e acquistare interi set di pannolini lavabili usati (ma praticamente nuovi, ad eccezione delle fodere interne) è molto semplice, soprattutto se frequentate i tanti gruppi  dedicati ai genitori sui social. Certo, serve un po’ di organizzazione, la lavatrice andrà un po’ più spesso del solito, ma il risparmio energetico è comunque assicurato: secondo i calcoli contenuti nel libro “La famiglia zero rifiuti (o quasi)” i pannolini lavabili consumano, in media, 3,5 volte meno energia e 2,3 meno acqua di quelli usa e getta. Un’altra strada percorribile è anche quella della E.C., l’elimination communication: si tratta della pratica basata sull’attenta osservazione del bambino e dei suoi ritmi fisiologici che permette di avvicinarlo all’uso del vasino già dai primi mesi di vita.

Prodotti detergenti ed emollienti

La pelle dei bambini, soprattutto quella dei neonati, è molto delicata. Per questo motivo, per la sua pulizia bastano e, anzi, sono raccomandabili prodotti molto semplici: acqua calda, amido di riso (che si trova facilmente al supermercato in confezioni di cartone), olio di mandorle dolci, di calendula, di argan. Per i lavaggi nasali, preferite i boccioni di acqua fisiologica in vetro alle fialette monouso in plastica. E le salviette usa e getta? Possono essere facilmente sostituite da una piccola scorta di semplici salviette lavabili in cotone, da portare sempre con voi. Lo stesso vale per i fazzoletti di carta da eliminare a favore dei fazzoletti in stoffa che si usavano una volta. In generale, qui potete trovare tanti altri spunti per eliminare la plastica del bagno validi per tutta la famiglia.

Merenda

Lo spuntino di metà pomeriggio dei bambini, insieme alla colazione, rappresenta spesso il pasto a maggior rischio “spreco” e consumo di plastica. Un esempio? I tanto “comodi” bric contenenti succo di frutta e le merendine confezionate, avvolte in più strati di plastica. Anche in questo caso, la soluzione è la più semplice, oltre a essere di gran lunga migliore anche sotto il profilo nutrizionale: preferite la frutta fresca ai succhi confezionati e i dolci e gli snack salati fatti in casa (magari facendovi dare un mano ai fornelli dai bambini e unendo così cucina e gioco). E se rinunciare ai prodotti confezionati è difficile per motivi di tempo e di organizzazione, preferite le confezioni grandi e dal packaging in cartone e meno impattante (e, ovviamente, possibilmente vegan). Quando siete fuori casa, usate una comoda borraccia in acciaio per l’acqua (ne esistono di bellissime per i bambini con le più svariate fantasie). Tenete conto che se inizierete a modificare le vostre abitudini in cucina per ridurre gli sprechi e la plastica, vi verrà naturale farlo anche per quanto riguarda i pasti dei più piccoli: in questa guida trovate i primi passi da compiere per rendere da subito la vostra cucina più ecologica e zero-waste.

Scuola

Quando i bimbi iniziano la scuola è subito un moltiplicarsi di oggetti, molti dei quali in plastica e molto spesso indispensabili. Ecco, allora, che scegliere con attenzione quale tipo di prodotto acquistare diventa particolarmente importante. Optate per marchi certificati, scegliete prodotti con pochi imballaggi e preferite carta e cartone, dove possibile. Soprattutto, insegnate ai bimbi ad avere cura delle proprie cose: eviterete così acquisti superflui. 

Feste e regali

Tra regali e carta regalo, stoviglie usa e getta, bibite e gadget vari le feste di compleanno e quelle “comandate”, Natale in testa, rappresentano una delle occasioni a maggior rischio spreco. Ecco qualche semplice accorgimento che vi permetterà di ridurre i rifiuti, soprattutto quelli di plastica:

  • usate piatti, bicchieri e posate biodegradabili;
  • servite acqua del rubinetto e succhi di frutta fatti in casa;
  • preparate in casa dolcetti e torta di compleanno coinvolgendo il vostro bambino “festeggiato” nella preparazione della festa e delle leccornie da offrire agli amichetti;
  • volete offrire un piccolo ricordo ai partecipanti alla festa? Realizzateli insieme ai vostri bambini usando materiali di riciclo che avete in casa.

Infine… l’esempio!

Si sa, i bambini imparano soprattutto da quello che osservano intorno a loro. Adottare, noi per primi, uno stile di vita basato su una riduzione dei consumi e degli sprechi, rappresenta il modo migliore per far comprendere loro quanto anche le piccole azioni quotidiane possano incidere sull’ambiente. Coinvolgeteli, allora, nelle scelte, rendeteli partecipi degli acquisti, cucinate e autoproducete insieme a loro: non ci sarà tempo più bello trascorso insieme divertendosi e imparando tante cose nuove.

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