Un maiale è stato gettato nel vuoto con un elastico per festeggiare un nuovo parco giochi in Cina

Grande l’indignazione sui mezzi di informazione eppure quelle grida non sono nulla di nuovo

Maiale-cina-jumping

Pesava 75 chilogrammi e lo hanno lanciato di peso da un’altezza di circa 70 metri attaccato ad un elastico, ad imitazione del bungee jumping, pratica ludico/sportiva in voga da moti anni. Siamo a Chongqing, nel sud-ovest della Cina, una grande città nella quale con questo spettacolo indegno, è stato inaugurato un nuovo parco giochi, il Meixin Red Wine Town.

Che cosa è successo?

L’animale, gettato nel vuoto e completamente terrorizzato, ha fatto udire le sue grida per tutto il tempo della terribile esibizione; trascinato poi di nuovo a terra, evidentemente in stato di incoscienza è stato poi, come hanno confermato gli organizzatori, trasportato direttamente al macello.

La situazione è stata ripresa e rilanciata attraverso un video che in poche ore ha fatto il giro dei media internazionali con grande scalpore, accusando gli organizzatori di insensibilità e crudeltà verso l’animale, sbeffeggiato e dileggiato anche grazie ad una sorta di “abbigliamento” da super eroe.

Le risposte del parco a tema

L’organizzazione ha risposto alle critiche giunte da ogni parte del mondo con un messaggio laconico:”Abbiamo lasciato che il maiale facesse il primo salto perché i prezzi della carne di maiale quest’anno sono stati molto alti e recentemente sono scesi un po’”, inoltre l’ufficio stampa del parco giochi pare che abbia anche risposto, secondo quanto riportato dal giornale Deutsche Welle che: “Il maiale sarebbe finito in ogni caso al macello per essere poi consumato durante il banchetto in occasione della Nuova Luna, sancendo la fine dell’anno del maiale (2019) per dare il benvenuto a quello del topo.

Il disvelamento crea l’indignazione

E’ interessante notare, come accade spesso, il meccanismo che scatta nell’opinione pubblica quando ad essere oggetto di violenza e tortura senza scopo è un singolo animale. Altri episodi come quelli di alcune mucche che fuggono dal loro destino al macello lungo strade e città, sembrano attirare l’attenzione e la compassione di molti. La maggior parte dei commenti dei lettori sui quotidiani nazionali e locali dedicati all’aberrante spettacolo del maiale gettato nel vuoto, sono di indignazione e di tenerezza nonostante quelle grida e quel dolore non siano nulla di nuovo dato che sono le stesse che si sentono guardando un video che racconti come circa 1 miliardo e 300 mila di questi animali (secondo gli ultimi dati del 2018 secondo la FAO), ogni giorno, vengono macellati per finire sulle tavole come prosciutti, salami e bistecche.

Un singolo individuo animale riceve attenzione perché esce dal cerchio formato dall’abitudine allo specismo, ossia quell’atteggiamento che pone l’essere umano al centro del mondo come dominatore delle altre specie, ignorando le caratteristiche degli altri esseri viventi e dando per scontato che siano alla nostra mercé per fornirci nutrimento e oggetti. Eppure il maiale che viene gettato nel vuoto è quello che finisce nel piatto, soffre nello stesso modo, quelle grida sono le medesime, il terrore che prova è lo stesso.

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