Tozzi su Rai3: “I cacciatori amano uccidere e non mi pento di detestarli”

Federcaccia sostiene che i dati forniti da Tozzi siano falsi e che il conduttore abbia fatto un uso personale della trasmissione, ma LAV spiega e conferma i numeri.

Durante la sua trasmissione “Sapiens” andata in onda l’11 giugno scorso il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi ha spiegato in modo netto la sua posizione sulla caccia e i cacciatori: “A me personalmente la caccia nel ventunesimo secolo, sembra una attività anacronistica […] il dubbio è che la cosa che interessi di più al cacciatore non sia la passeggiata, o il cane o la famiglia, quanto piuttosto l’uccisione di un altro essere vivente. Se amano passeggiare per la natura potrebbero catturare gli animali con una macchina fotografica”.

Il conduttore ha poi continuato a ribadire la sua posizione anche sui social, dopo che le associazioni di categoria come Federcaccia e persino il senatore della Lega, Francesco Bruzzone, hanno contestato le sue dichiarazioni. “Sabato sera – si legge in un comunicato stampa proprio di Federcaccia – abbiamo assistito a un salto indietro di decenni, trovando concentrati tutti i peggiori luoghi comuni e affermazioni diffamatorie. Ancora una volta abbiamo dovuto assistere sconcertati all’uso personale e propagandistico della televisione pubblica, in sprezzo a qualsiasi principio di democrazia e pluralismo di informazione, aggravato dalla diffusione di dati infondati e privi di riscontro”.

Un frame della puntata di Sapiens: Tozzi illustra alcuni numeri relativi alla posizione degli italiani rispetto alla caccia tratti da uno degli ultimi referendum: la maggior parte della popolazione è contraria anche se Federcaccia mette in dubbio il dato

Al Senato, Bruzzone, invece, mescola la posizione di Tozzi sulla caccia con il suo “presunto” essere vegano: “I cacciatori e gli agricoltori secondo il conduttore sono una minoranza, ma noi siamo per la difesa delle minoranze, per la libertà: ognuno faccia quello che vuole. Se il conduttore ritiene di essere un vegano lo faccia pure, perché noi siamo per la libertà, facciano pure i liberi vegani ma non rompano i coglioni agli altri”.

Anche il presidente della LAV, Gianluca Felicetti è intervenuto sulla vicenda con un post Facebook sottolineando l’atteggiamento censorio dei cacciatori nei confronti di chi dissente rispetto alle loro attività: “Non ce la fanno. Il loro mestiere è tappare la bocca agli animali e quando per questi altri parla qualcuno, allora tentano comunque di tappargli la bocca. È successo con Mario Tozzi era successo con Flavio Insinna e succederà. Loro sono per la soppressione, anche delle voci”.

La questione dei dati

Federcaccia ha attaccato – insieme a Bruzzone – i dati sugli animali uccisi forniti da Tozzi (“I cacciatori prelevano una cifra come 464 milioni di prede per stagione. Questo numero fa impressione di suo però diciamo che significa che sono circa 139 animali al secondo che vengono a mancare” dice durante Sapiens). Per verificarli abbiamo contattato Massimo Vitturi, responsabile area animali selvatici della LAV. “Quei dati sono della LAV e Sapiens immagino li abbia presi dal nostro sito, ma è molto semplice spiegarli: furono raccolti e stimati nel 2017 durante la nostra campagna “Basta sparare”. Il primo punto è che avere dati certi sul numero degli animali uccisi dai cacciatori sul nostro territorio è praticamente impossibile dato che non solo sta al cacciatore stesso segnare il numero di animali che ha ucciso durante le varie sessioni di caccia, dividendole per specie, ma in più dovrebbero essere le provincie a raccogliere i tesserini e registrare i dati. Peccato che non ci sia abbastanza personale per fare un lavoro così gigantesco”. Quindi, come si arriva a quel dato? “Si tratta di una stima fatta da me calcolando il numero di animali che le regioni, legalmente, permettono di uccidere ai cacciatori, un dato che ho suddiviso per il numero stimato dei cacciatori di quell’anno (circa 600 mila) e per le ore diurne di caccia permesse fra settembre e gennaio”. Vitturi spiega di essere stato chiaro nel segnalare alla redazione della trasmissione che si tratta di numeri “potenziali” ma che mostrano l’enormità di un fenomeno all’interno della legalità nel nostro paese. “Oggi i cacciatori sono diminuiti – spiega sempre il referente LAV – sono circa 450 mila, quindi il dato andrebbe rivisto”.

“Non ho mai sentito nessun cacciatore dire che gli piace sparare e uccidere – spiega Vitturi della LAV – sostengono di amare le passeggiate, la natura, uscire con il proprio cane”

Gli italiani sono d’accordo con la caccia?

Sempre Federcaccia mette in dubbio i dati sui referendum anti-caccia promossi negli anni scorsi e che non hanno mai visto un risultato concreto. “Siamo sicuri – scrive l’associazione di categoria – che gli italiani siano contrari alla caccia?”. Vitturi su questo porta i dati Eurispes 2022: “Qui non ci sono dubbi: parliamo del 76,1% della popolazione contraria alla caccia”.
E se è vero che i cacciatori si sono trovati in forte disaccordo con l’accostamento fatto da Tozzi fra caccia e bracconaggio, Vitturi spiega: “Quello che possiamo vedere è che, come LAV, abbiamo molti procedimenti penali aperti contro i bracconieri e che, nella maggior parte dei casi gli indagati e i condannati hanno il tesserino venatorio”. Vitturi chiude: “Trovo che Tozzi abbia toccato solo un punto della questione: quello che chiederemo alla RAI è che continui su questo binario mostrando davvero che cosa è la caccia mostrando le immagini degli animali feriti che agonizzano per giorni o cuccioli che muoiono di inedia senza i genitori poiché uccisi. Se le persone vedessero davvero cosa si cela dietro questa attività, la percentuale dei contrari escluderebbe solo i cacciatori stessi”.

Ha collaborato al pezzo Daria Falconi

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