Protesi da plastica riciclata: il progetto “olistico” di una start-up per l’Africa

Saranno disponibili dal 2022 in Africa Orientale le innovative protesi realizzate dalla start-up Project Circleg con materiale riciclato

Protesi di altissima qualità, a prezzo contenuto, realizzate a partire da plastica riciclata. Si chiama Project Circleg la start-up svizzero-africana pronta a lanciare sul mercato il prossimo anno un prodotto davvero innovativo: protesi per gli arti inferiori di ultima generazione, modulari e personalizzati, per persone disabili che vivono in Paesi a medio-basso reddito. Nelle intenzioni, qualcosa in più di semplici protesi: “Si tratta di consentire alle persone di godere della libertà di mobilità, di generare valori sociali e ambientali e di celebrare la diversità in tutte le forme e colori”, spiegano i fondatori della start-up sottolineando l’approccio “olistico” che sta dietro questa giovanissima azienda nata tre anni fa dal progetto di laurea in design industriale di due giovani studenti, Fabian Engel e Simon Oschwald, dell’Università delle Arti di Zurigo.

Una risposta a due problemi

Project Circleg utilizza plastica riciclata localmente in Kenya come materia prima per le protesi. Obiettivo: rispondere sia a un problema sanitario che a un tema di natura ambientale. Nel presentare il progetto, la start up ricorda sul proprio sito i dati dell’Oms secondo i quali circa l’80% delle persone con disabilità bisognose di una protesi (in totale 40 milioni di persone nel mondo) vive in Paesi a basso reddito: ciò comporta che solamente 1 persona su 10 abbia accesso a questo genere di dispositivi e alla possibilità di uscire dallo stato di isolamento che la disabilità comporta. 

“La libertà di mobilità ha forti implicazioni sulla vita di chi ha un avuto un arto amputato: migliora il benessere del beneficiario, consentendogli di vivere una vita attiva e autodeterminata con accesso a nuove opportunità: istruzione, lavoro e vita sociale”.

“Attraverso la produzione locale e l’assemblaggio del sistema protesico Circleg – aggiungono i fondatori – generiamo valore e stabiliamo una gestione delle risorse in linea con i principi dell’economia circolare. Ciò migliora la disponibilità di prodotti e servizi protesici, riducendo contemporaneamente i tempi e i costi di ordinazione per i nostri clienti. L’assistenza tecnica fornita e il trasferimento delle conoscenze aiuteranno i fornitori di servizi ortopedici a garantire cure protesiche di alta qualità e sostenibili, riducendo così le disuguaglianze all’interno e tra i Paesi”.

Il prodotto

Le protesi allo studio da parte di Project Circleg sono di ultima generazione: si tratta di dispositivi per arti inferiori, tutti in plastica riciclata rinforzata e riciclata, leggere e confortevoli. I dispositivi sono stati pensati con un design modulare in modo da potersi adattare alle dimensioni del corpo, al livello di attività e alle preferenze di colore di colore che le indosseranno, risultando allo stesso tempo di facile utilizzo e manutenzione. 

In questo momento, le protesi sono in fase di test secondo le norme previste dal Regolamento Europeo sui Dispositivi Medici e il lancio sul mercato, in Africa Orientale, è previsto per il 2022. 

 

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