Il museo delle torture: ecco gli strumenti usati negli allevamenti

Il mercato ci spiega molte cose: quali sono gli strumenti venduti agli allevatori di animali nel nostro paese?

Avete mai provato a sfogliare un catalogo di strumenti dedicati all’allevamento? Provateci e poi cercate di tenere a mente tutte le dichiarazioni sul benessere animale, sulla naturalità del mangiar carne e, prime fra tutte, le immagini di pascoli verdi e delle mucche e dei maiali che mangiano erba e vivono all’aperto. Preparatevi.

Anello antisucchio per bovini

Antisucchio

Questo strumento, che è presente in più versioni (per esempio in metallo, oppure a mascherina) viene applicato nel naso dei vitelli per evitare che succhino il latte della madre. Questo accade negli allevamenti in cui non vengono utilizzati i box, singoli o multipli per i vitelli che permettono all’allevatore di separare immediatamente il nascituro dalla mucca. La meccanica è semplice: quando il vitello di avvicina alla mammella della mucca, molto sensibile, questa sentendo fastidio e dolore si allontana. Lo strumento viene venduto per “prevenire predite di latte nella mucca“. Perdite.

Decornatore a gas per bovini e ovini

Decornatore
“La decornazione dei vitelli è una pratica comune negli allevamenti da latte, giustificata da motivi di sicurezza per gli addetti e dalla riduzione dei rischi di lesioni tra i capi della mandria”. Questo strumento, uno dei più “moderni”, funziona con calore e pressione. Il vitello viene bloccato in un box apposito dal quale emerge solamente la testa. Il decornatore viene premuto sulla gemma del corno dopo aver rasato l’animale: lo strumento brucia la radice ossea. Secondo un’indagine tramite interviste fatte agli allevatori in Italia riportata da “VetJournal”, sembra che la decorazione sia una pratica comune e quasi mai svolta da veterinari ma da addetti dell’allevamento .”Il disbudding (rimozione del corneo osseo) viene effettuato a 32 giorni di età […] La maggior parte degli allevatori (70%) affermava di non aver ricevuto nessuno specifico addestramento sull’effettuazione del disbudding”. Ma non è tutto: “Il 52% dei rispondenti segnalava che il disbudding provocava dolore postoperatorio prolungato (≥ 6 ore) e che tuttavia il trattamento del dolore era effettuato raramente. Solo il 10% degli allevatori utilizzava l’anestesia locale prima della cauterizzazione e il 5% forniva un’analgesia postoperatoria al vitello.

Tenaglia per chiodi grifo e anelli nasali – Suini

Tenaglie-suinetti

Questa pinza serve per applicare al naso dei maiali i chiodi grifo, ossia degli anelli di metallo che somigliano molto a delle “graffette”. A cosa servono? Sullo shop online si spiega: “Gli anelli nasali costituiscono una protezione per i maiali. Nello specifico non permettono ai suini tenuti all’aperto di grufolare nel terreno”. Non è chiaro in che modo questi chiodi siano una protezione per l’animale. Non ci sono molte immagini, né tutorial su come utilizzarli, l’unica immagine che abbiamo trovato è quella che potete vedere qui sotto. Questo sistema viene utilizzato per i maiali che vivono all’aperto.

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Pungolo elettrificato – Bovini/Suini/Ovini

Pungolo elettrico

Non si può negare la difficoltà, in certi casi, di far spostare animali di grossa taglia dirigendoli a nostro piacimento; in questi casi può rivelarsi utile l’impiego di un pungolo elettrico che stimoli l’animale a muoversi.” Lo abbiamo visto protagonista di alcuni servizi televisivi, anche impiegato per i vitelli. Questo strumento esiste in svariati modelli, anche senza bastoni/prolunghe. Non siamo riusciti a trovare informazioni sul voltaggio dei pungoli. Secondo il Regolamento (CE) N. 1/2005 del Consiglio Europeo che tratta delle modalità di trasporto di animali vivi utilizzare pungoli elettrici o strumenti con estremità aguzze è proibito. Sempre nel regolamento si legge però che “Tali strumenti sono usati solo su bovini o suini adulti che rifiutano di spostarsi, e soltanto se hanno davanti a sé spazio per muoversi. Le scariche non devono durare più di un secondo, devono essere trasmesse ad intervalli adeguati e applicate soltanto ai muscoli dei quarti posteriori. Le scariche non devono essere applicate ripetutamente se l’animale non reagisce”.

Biberon per allattamento vitelli e puledri

Biberon

Dato che i vitelli non devono bere il latte delle mucche poiché esso è destinato anche al consumo umano (anche il colostro, ossia il siero giallo che viene emesso nei primissimi giorni dopo il parto e anche parzialmente durante la gravidanza), a loro viene somministrato altro latte spesso in polvere, creato appositamente. Il vitello succhia da una tettarella di gomma attaccata ad una bottiglia di plastica, oppure da un secchio munito esternamente sempre di una tettarella di gomma.

Filo segacorna – Bovini/Ovini

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Nel caso in cui la rimozione delle corna dell’animale non avvenga nei primi giorni di vita, si può utilizzare il filo segacorna che da solo racconta a che cosa possa servire. L’utilizzo non viene spiegato nel dettaglio e non è possibile trovare istruzioni o video che mostrino il suo impiego, ma viene spiegato che è certamente “agile” e “sicuro”, per l’allevatore o il veterinario che realizza il taglio.

Pinza taglia denti per suini

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Costretti in ambienti piccolissimi, ammassati e senza nessuno stimolo che ne catturi la curiosità, i suini diventano spesso aggressivi fra loro e per evitare danni eccessivi ai capi in allevamento l’allevatore procede con il taglio della coda e l’eliminazione dei denti. Si tratta di una pratica che viene utilizzata solo negli allevamenti intensivi. Secondo quanto riportato in alcuni forum dedicati alle pratiche di allevamento, alcuni tagliano i denti dei suinetti perché questi potrebbero ferire le scrofe durante l’allattamento. Secondo le associazioni animaliste, il taglio/estrazione/limatura dei denti viene realizzato senza nessuna forma di anestesia con traumi profondi e dolore per i piccoli di maiale. Secondo la normativa  91/630/CEE del Consiglio, del 19 novembre 1991, che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini: “Il mozzamento della coda e dei denti non deve essere effettuato in modo sistematico, ma soltanto quando nell’allevamento si constatino lesioni alle mammelle delle scrofe, alle orecchie o alle code dei suini le quali possono essere evitate soltanto con tali operazioni. Se la troncatura dei denti è necessaria, deve venire asportata solo la parte terminale degli incisivi e l’operazione deve aver luogo entro i primi sette giorni di vita.”

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