Foie gras “coltivato” da cellule staminali: ci provano in Francia

La nuova frontiera della carne in laboratorio è a Parigi, dove una start up prova a produrre l’alimento gourmet da cellule staminali

Dopo burger e filetti di pollo, è il turno del foie gras. Lì dove è presente il mercato più grande di questo alimento, in Francia, la start up Gourmey sta provando l’impresa: produrre in laboratorio il fegato d’anatra grasso ottenendolo non più attraverso la crudele pratica di ingozzamento degli animali, ma a partire da cellule staminali.

Il foie gras “coltivato”

“Burroso e delicato”: così chi ha assaggiato il prodotto ha definito questo nuovo foie gras “artificiale”, che non si discosterebbe molto per sapore e consistenza da quello ottenuto direttamente dalle anatre. Cambia, ovviamente il processo di produzione che, ha spiegato il cofounder e ceo di Gourmey, Nicolas Morin-Forest, avviene a partire da un singolo uovo di anatra. Le cellule staminali contenute al suo interno vengono, infatti, isolate e fatte moltiplicate, “nutrite” con le stesse sostanze con le quali verrebbero nutrite direttamente le anatre: proteine, amminoacidi, lipidi.

La start up, che ha recentemente ottenuto un round di finanziamenti da 10 milioni di dollari, è partita puntando in alto, con un prodotto complesso e legato all’alta cucina, che può competere, anche a livello di prezzo, con il foie gras animale posizionandosi come vera e proprio alternativa al prodotto, ma non intende fermarsi qui: “Il foie gras è solo la prima applicazione del nostro attuale know-how”, ha spiegato Morin-Forest.”Con le stesse cellule di partenza, possiamo creare qualsiasi tipo di prodotto a base di carne di pollame“. L’obiettivo è, infatti, “offrire alternative sostenibili per soddisfare la domanda globale di carne”, non solo a livello dell’alta cucina. 

L’orribile pratica dell’ingozzamento delle anatre necessario per ottenete il foie gras

Mercato in espansione

Anche per questo motivo, l’azienda non guarda tanto al mercato francese (che pure è il primo al mondo per consumo di foie gras), ma a quei Paesi Oltralpe nei quali l’interesse per le alternative alla carne è in crescita e, soprattutto, è già in fase avanzata l’elaborazione delle normative per l’immissione sul mercato della carne da cellule staminali, come negli Stati Uniti o in Asia (a Singapore è già possibile mangiare al ristorante piatti a base di pollo coltivato da cellule staminali e prodotto dalla Eat Just).

Norme a parte, anche per il foie gras “coltivato” così come per le sperimentazioni in corso su burger, filetti e affini, molte rimangono le questioni aperte, a partire da quello che sarà il target di riferimento al quale questi prodotti si rivolgeranno non appena saranno immessi sul mercato fino alla loro accoglienza da parte dei consumatori e, non da ultimo, le questioni etiche collegate al reperimento delle cellule staminali necessarie alla coltivazione e alla produzione su larga scala.

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