Europa: niente latte vegetale nei programmi di educazione alimentare bambini e ragazzi

Ennesima occasione persa per includere alternative a basso impatto ambientale ed inclusive nei programmi europei di formazione scolastica.

Nei programmi di educazione alimentari finanziati dall’Unione Europea non compariranno le bevande vegetali alternative al latte di origine animale. La prima fase della votazione dei parlamentari di Strasburgo ha detto “no” alla possibilità di parlare e distribuire anche bevande vegetali fortificate nelle scuole dell’Unione Europea all’interno dei programmi che mirano a promuovere una corretta alimentazione fra gli studenti con attività educative dedicate a frutta, verdura e prodotti lattiero caseari (non sono incluse promozioni di nessun tipo di carne e derivati).

Un’occasione persa

Nonostante la notizia non sorprenda, si tratta dell’ennesima occasione persa a livello europeo per includere nei programmi educativi (senza escludere il resto) la possibilità non solo di parlare di questi alimenti ma anche di distribuirli ai bambini. L’associazione internazionale Pro-veg che qualche giorno fa aveva pubblicato una lettera aperta sul tema auspicandosi che le bevande vegetali venissero considerate nei programmi, ha dichiarato:Siamo molto delusi dall’esito di questo voto, ma speriamo che la Commissione europea continui ad andare avanti e includa le bevande a base vegetale nel programma come parte della loro prossima revisione, che uscirà alla fine dell’anno”, Lucia Hortelano, EU Policy Manager di ProVeg International, ha affermato. “Molti bambini nell’UE non possono o non vogliono bere latte vaccino per motivi medici, etici, di gusto o ambientali. Includere alternative al latte vegetale fortificato è essenziale in termini di inclusione, disponibilità, sostenibilità e convenienza. L’offerta di alternative al latte a base vegetale come bevande a base di soia o piselli costituisce una controparte altrettanto nutriente dei prodotti lattiero-caseari ed è fondamentale per l’inclusione dei bambini nelle scuole “, ha aggiunto Hortelano.

La volontà di revisionare i programmi educativi legati all’alimentazione nelle scuole – programmi nati cinquant’anni fa – è nata grazie alla spinta della strategia europea Farm to Fork (iniziativa faro nell’ambito del nuovo Green Deal europeo, che prevede un sostegno finanziario di almeno 100 miliardi di euro nel periodo 2021-2027 per la transizione “verde” rispetto ai temi alimentari): l’obiettivo è attualizzare i programmi e aggiornarli. Fra le novità approvate, troviamo:

  • un occhio in più al cibo biologico
  • tentativo di diminuire prodotti lavorati
  • tentativo di diminuire prodotti con grassi e zuccheri aggiunti (ma con delle deroghe su succhi di frutta e prodotti lattiero caseari)

Il budget Italiano per l’anno scolastico 2022/2023 per l’iniziativa è stato ripartito così17.117.780 milioni di euro per le iniziative dedicate a frutta e verdura e 8.003.535 milioni di euro per i prodotti lattiero-caseari. Il budget complessivo del programma 2017-2023 ammonta ad un totale di 250 milioni di euro per anno scolastico da dividere fra gli stati membri.

Chi ha festeggiato?

L’eurodeputato di Forza Italia Salvatore De Meo, in una dichiarazione pubblicata su Europa Today, spiega chiaramente quali sono i timori di chi osteggia questa inclusione nei programmi educativi: “Abbiamo assistito al tentativo di voler alterare l’obiettivo del programma proponendo il consumo di bevande vegetali, in alternativa al latte, andando così contro i principi fondamentali del programma stesso ossia favorire il consumo di prodotti locali e stagionali – si legge in una nota – Continueremo a difendere gli agricoltori da una deriva ideologica in nome della quale alcuni stanno minando e minacciando tutto il comparto agroalimentare europeo favorendo l’assalto di prodotti extra Ue ultra processati e privi di identità”. Chiaramente parole prive di sostanza nella realtà dato che uno dei più grandi stabilimenti di latte vegetale si trova proprio in Europa.

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