EASAC: “Indispensabile mangiare meno proteine animali per il futuro”

Consumare meno proteine animali e incentivare la ricerca scientifica sulla carne in vitro: per l’EASAC unica via per salvare il pianeta

Easac meno carne

Per la salute umana e dell’ambiente, nel prossimo futuro sarà necessario cambiare le proprie abitudini alimentari riducendo il consumo di proteine animali, ridurre l’emissione di gas inquinanti degli allevamenti intensivi scoraggiando la richiesta di carne e incentivare la ricerca scientifica sui prodotti alternativi ad essa, come quella prodotta in laboratorio. Lo afferma un rapporto pubblicato recentemente dall’European Academies Science Advisory Council (EASAC), organizzazione fondata nel 2001 che riunisce 130 accademie scientifiche nazionali degli Stati membri dell’Unione Europea per consentire loro di collaborare nel fornire una consulenza scientifica indipendente.

Sul primo punto l’organizzazione è chiara: l’Europa deve incentivare lo sviluppo tecnologico degli allevamenti intensivi per ridurre la loro emissione di inquinanti come metano e anidride carbonica, ma non solo. È necessario che la popolazione sia indirizzata verso il consumo di alimenti alternativi alla carne e ai derivati animali – come la “carne” artificiale in vitro o gli insetti, la cui produzione ha un impatto ambientale inferiore rispetto a quello degli allevamenti intensivi – e che vengano promossi studi scientifici sulla biodiversità.

Anche per quanto riguarda la nostra salute, le indicazioni sono più o meno le stesse: meno carne e meno cibo spazzatura, il cosiddetto “junk food”, anche per contrastare il problema dell’obesità. “Ad esempio – riporta l’EASAC – si stima che un calo del 30% del consumo di grassi saturi provenienti da fonti animali, negli adulti, possa ridurre del 15% le malattie cardiache nel Regno Unito”. Queste affermazioni, tra l’altro, trovano largo consenso da parte della comunità scientifica internazionale: uno studio riportato di recente sul British Medical Journal, per esempio, afferma che il consumo di carne rossa e lavorata è associato a un tasso di mortalità più elevato ma anche connesso a ben 9 gravi e diverse patologie. Allo stesso modo, sempre più evidenze scientifiche danno il proprio consenso alle diete “veg”, tanto che qualche tempo fa le diete vegetariane e vegane, nel nostro paese, hanno ottenuto il via libera anche da parte del Ministero della Salute. Niente più indecisioni o incertezze, dunque: cambiare la nostra alimentazione è un atto che dobbiamo a noi stessi e al pianeta che ci ospita.

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