Dagli scarti del legno un materiale resistente come l’acciaio: si chiama “healed wood”

Il processo si chiama delignificazione e consiste nel liberare le nanofibre di cellulosa dalla lignina. Queste, combinate insieme, danno vita a un materiale 5 volte più resistente del legno e lo avvicinano sempre più al modello dell’economia circolare.

Scarti del legno, trucioli e segatura si possono ora recuperare per formare un materiale da costruzione anche più resistente dell’acciaio: si chiama “healed wood” e a scoprirlo è stato il ricercatore Orlando Rojas e il suo team della British Columbia University in Canada.

Troppi scarti

Il legno è incredibilmente versatile, eppure milioni di tonnellate di scarti del materiale, come segatura, pezzi rotti e marci, finiscono nelle discariche ogni anno: questi scarti infatti non sono riutilizzati e, al massimo, possono venire avviati a processi di downcycling (il riciclaggio dei rifiuti in cui il materiale riciclato è di qualità e funzionalità inferiori rispetto al materiale originale).

I ricercatori dell’università canadese si sono messi all’opera per trovare una soluzione per evitare ulteriori inutili sprechi. 
È nato così “healed wood”, letteralmente “legno risanato”, il materiale che Rojas e i suoi colleghi hanno realizzato trasformando ogni sottoprodotto del legno in un materiale cinque volte più resistente del legno naturale. Come riportato nella ricerca pubblicata su Nature lo scorso 19 maggio 2022, il team ha escogitato un metodo di delignificazione degli scarti per dissolvere la lignina, ingrediente simile alla colla all’interno delle pareti delle cellule vegetali. Utilizzando un solvente chiamato dimetilacetammide, insieme al cloruro di litio, è stato così possibile liberare della lignina le nanofibre di cellulosa. Combinando insieme le nanofibre di legno trattate si genera il nuovo materiale risanato molto più resistente.

Scarti del legno

Le proprietà del legno risanato 

L‘healed wood è dunque piuttosto diverso dal legno e possiede proprietà meccaniche migliori: i test hanno dimostrato che è persino più resistente alla frattura rispetto all’acciaio inossidabile o alle leghe di titanio.“Abbiamo registrato una resistenza meccanica maggiore rispetto al materiale di partenza. Il motivo è che abbiamo sfruttato le proprietà intrinseche della cellulosa di riuscire a formare legami a idrogeno incredibilmente resistenti”, ha affermato Rojas. Il metodo dell’Università della British Columbia sarà estremamente utile per riciclare il legno e creare nuovi oggetti ma non solo: il processo di trattamento può essere ripetuto anche sullo stesso pezzo di legno, più e più volte, per prolungarne ulteriormente la vita. Resta solo da verificare se il metodo sarà utilizzabile su larga scala. Ma, stando a quanto affermato da  Steve Eichhorn, esperto dell’Università di Bristol, nel Regno Unito: “Questo è un metodo davvero sofisticato per riutilizzare il legno, utilizzando un comune solvente di cellulosa, ripristinando e migliorando le proprietà meccaniche dei materiali naturali. Il metodo è certamente scalabile e la sfida è portarlo al livello successivo”. Nonostante questo, il team non ha ancora rilasciato ulteriori informazioni a riguardo ma Rojas si è dimostrato sereno dichiarando alla rivista Newscient: “I processi che utilizziamo sono tipici nell’industria della lavorazione del legno. Quindi il ridimensionamento non sarà un problema”.

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