Cani e gatti, contro il traffico illegale arriva l’anagrafe unica europea

Una buona notizia dal Parlamento Europeo: è stata approvata una risoluzione per combattere il traffico illegale di cuccioli.

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L’Europa prende posizione sul traffico di animali domestici. È stata infatti approvata nei giorni scorsi dal Parlamento Europeo una risoluzione che chiede alla Commissione Europea di agire per fermare il traffico illegale di cuccioli nell’Unione Europea. Nel corso del dibattito è stato annunciato che sono già partiti i lavori per unificare i sistemi in uso nei diversi Paesi per identificare cani e gatti. Di fatto, il primo passo per arrivare all’introduzione di un’anagrafe unica europea che permetterà di tracciare tutti gli animali in Europa e che servirà a combattere il commercio illegale di cani e gatti.

“E’ un grandissimo risultato – ha commentato la Lav – già dal 2008 chiedevamo che l’Europa si dotasse di sistemi di identificazione e registrazione uguali per tutti i Paesi dell’Unione e di una più rigida regolamentazione per la movimentazione degli animali d’affezione. Ora la Commissione Europea dovrà dare seguito a questa risoluzione e sarà importante che il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea dia il massimo supporto all’approvazione della nuova normativa”.

Secondo le stime rese note dalla Lav, quello di cani e gatti sarebbe uno dei traffici illegali più redditizi in Europa, terzo solo a quello di armi e droga. Un contrabbando facilitato anche dalla norma europea attualmente in vigore che fu adottata nel 2003 per agevolare lo spostamento degli animali d’affezione a seguito dei familiari, ma che molto spesso è usata come paravento per movimentare illegalmente animali a scopo commerciale.

Da questo punto di vista, l’Italia segna però un record positivo: è infatti l’unico Paese in Europa ad essersi dotato di una legislazione di repressione del fenomeno del traffico di cuccioli che prevede uno specifico reato per punire i trafficanti. Quello a livello europeo rappresenta ora un nuovo passo avanti: “Questo risultato è stato possibile soprattutto grazie al sostegno della Lav alla campagna lanciata da Eurogroup for Animals (di cui la LAV è membro italiano) #PROTECTOURPETS: attraverso la petizione, infatti, sono state inviate agli Europarlamentari più di 430mila mail, di cui quasi 180mila i nostri rappresentanti italiani e dall’Italia sono state inviate il 41,3 % del totale delle firme, un dato che conferma l’alto grado di attenzione al fenomeno del traffico dei cuccioli nel nostro Paese”.

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