Oranghi del Borneo: è possibile adottarli a distanza
Non solo oranghi, ma anche gatti, orsi e loris lenti: tutti esemplari in difficoltà adottabili sul sito dell’International Animal Rescue
Il regalo perfetto per sorprendere il festeggiato al prossimo compleanno? Un cucciolo di orango adottato a distanza nel suo Paese di origine, per aiutarlo a crescere in salute e felice dopo un passato di malattia, malnutrizione e abusi. Con una donazione che parte da un minimo di 5 euro al mese è possibile infatti adottare a distanza un animale in difficoltà salvato dall’organizzazione International Animal Rescue collegandosi direttamente al loro sito web: oltre agli oranghi Budi, Gito, Gunung, JoJo, Joyce, Monti e Rickina, anche il gatto Spencer, gli orsi labiati Chitra e Nishant e tre tenerissimi esemplari di loris lento (Cepat, Lily e Maurice), hanno bisogno di aiuto.
Gunung è arrivato al centro di recupero degli oranghi a Ketapang (Borneo) il 3 novembre 2011. All’epoca aveva appena due o tre mesi e pesava pochissimo, circa due chili; Budi invece ha vissuto più di 10 mesi rinchiuso in una gabbia per polli e nutrito solo con latte condensato: mostrava gravissimi segni di malnutrizione quando è stato salvato e muoversi gli provoca ancora fortissimi dolori.
Il loris Cepat è arrivato al centro di recupero per primati di Java, Indonesia (IAR) nel giugno del 2011 dopo aver passato la sua infanzia in cattività, come animale domestico. Spencer invece è un gatto molto socievole e coccolone che ha vissuto tutta la sua vita da randagio affamato, avventurandosi nelle abitazioni private in cerca di cibo. Gito è stato trovato in una lurida scatola di cartone sotto il sole cocente, condannato a morte certa dopo che qualcuno lo aveva comprato per poche sterline e utilizzato come animaletto domestico. Oggi invece è un provetto arrampicatore e ama soprattutto gli alberi alti più di 4 metri. Ha stretto amicizia con gli altri suoi simili ospitati al centro e sta imparando a diventare indipendente per poter un giorno ritornare a essere un orango selvatico.
Sono solo alcune delle tristi storie che è possibile leggere sul sito dell’International Animal Rescue: ogni animale ha la sua scheda di presentazione e una foto che lo identifica; i “genitori adottivi”, una volta completate le semplicissime pratiche dell’adozione, possono vedere i progressi del loro cucciolo, i progetti in cui è coinvolto e tutte le news che lo riguardano nella più completa trasparenza. Adottare un animale, si legge sul sito, significare “salvare vite”. Aiutiamoli.
Serena Porchera
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