L’acquario senza pesci: il principe vegano Khaled lo porta in Medio Oriente
Il futuro dell’intrattenimento con animali 100% cruelty free è sempre più vicino.
Portare Ocean Odyssey, l’acquario virtuale che non usa animali, in 10 località del Medio Oriente entro il 2019: questo il prossimo obiettivo del principe arabo Khaled bin Alwaleed, vegano dal 2009, che continua a manifestare il suo attivismo nell’ambito animalista muovendosi all’interno del campo a lui più congeniale ovvero quello dell’imprenditoria. Da quando ha abbracciato uno stile di vita vegan, infatti, il giovane principe ha convogliato il suo cospicuo patrimonio verso progetti ecosostenibili e cruelty free rivolgendo particolare attenzione all’utilizzo delle tecnologie per il futuro.
In questo quadro si inserisce la partnership stipulata tra National Geographic, General Entertainment Authority dell’Arabia Saudita e KBW Ventures (un’impresa di investimento fondata dallo stesso Khaled bin Alwaleed bin Talal) per la costruzione del famoso acquario senza pesci, che ha visto la luce ormai un anno fa a New York riscuotendo un grandissimo successo: una vera e propria esperienza “immersiva” che fa vivere a pieno l’emozione degli abissi marini sorpassando lo sfruttamento animale.
Ocean Odyssey: l’acquario senza pesci
Ocean Odyssey è un’attrazione che tramite suoni, video e 3D, mostra in alta definizione la vita degli abissi marini portandoci alla scoperta degli animali che lo abitano passando da un habitat all’altro.
Il percorso regala anche una divertente esperienza di gioco con ologrammi e touchscreen per una maggiore interazione. L’attrazione offre tanto divertimento quindi, ma non dimentica di sensibilizzare gli ospiti sulla tutela dell’oceano e sulle ricerche scientifiche necessarie per proteggerlo. Divertimento e sensibilizzazione in un’unica esperienza per cercare di avvicinare il grande pubblico ad un mondo che troppo spesso dimentichiamo, il progetto porta a vivere questa vicinanza nel pieno rispetto degli animali evidenziando un’importante filosofia di fondo: mari e oceani sono luoghi ricchi di fascino per tutti gli esseri umani e l’acquario virtuale dà la possibilità di conoscerli in profondità lasciandoli intatti.
Più tecnologia e meno sfruttamento: nuovi scenari
Ma abbiamo sempre mangiato carne, fin dai tempi della pietra, quindi perché smettere?
Quella sopra è una delle risposte più gettonate date ai vegani in riferimento alla loro scelta alimentare. Oggi come oggi ha ancora senso rispondere così? Ocean Odyssey è l’attrazione che dimostra come il mondo tecnologico che stiamo creando anno dopo anno ci da la possibilità di sperimentare alternative sempre più congeniali (e geniali) per ridurre il nostro impatto ambientale e per intraprendere strade in cui l’abitudine a sfruttare animali può essere facilmente debellata.
Non sono da ignorare i nuovi scenari che iniziative di questo genere stanno aprendo e l’investimento del principe arabo ne è la dimostrazione: la tecnologia usata per diminuire, e con il tempo magari azzerare, lo sfruttamento animale spalanca nuovi orizzonti imprenditoriali e lavorativi che mettono in campo professionalità diverse e che fanno capire come un altro tipo di mercato sia possibile: l’evoluzione umana non è finita, sta semplicemente procedendo in altri campi, il segreto risiede nel non cedere all’abitudine e in questo modo, magari un domani esisteranno solo ed esclusivamente acquari di tipo virtuale.