Amsterdam: ecco il primo locale vegan dedicato solo al junk food

Dalle “costolette” passando per il sashimi, approdando ai gamberetti e al gelato: ecco come coniugare, secondo questi giovani imprenditori, il “junk” con l’etica

Il vegan può essere molto junk. Potrebbe sembrare una contraddizioni in termini per chi associa l’alimentazione veg unicamente a un concetto di salute e benessere. Ma c’è chi ha provato (con successo) ad abbattere un altro dei tanti luoghi comuni che circondano l’alimentazione a base vegetale costruendoci intorno un’attività di successo. Sono i ragazzi che nel 2017 hanno aperto ad Amsterdam il primo Vegan Junk Food Bar, diventato ora una piccola catena con tanti punti vendita in tutti i Paesi Bassi, pronta a sbarcare anche in quel di Barcellona.

Vegan&Junk

L’idea alla base del progetto è molto semplice: vegan e junk possono convivere senza problemi“Amiamo il pianeta e siamo fermamente convinti che uno stile di vita sostenibile a base vegetale sia l’unica opzione etica – spiegano i fondatori sul loro sito -. È dimostrato che le alternative a base vegetale sono quelle che producono i maggiori benefici per il pianeta e la nostra salute. E ovviamente – aggiungono – sappiamo anche che mangiare cibo godereccio è uno dei più grandi piaceri della vitaNon c’è motivo per cui non possiamo avere entrambe le cose e quindi vogliamo renderle disponibili a tutti senza rinunciare al gusto”. E, allora, spazio nel ricco menu a burger, patatine, dolci, gelati e cocktail di ogni tipo, coloratissimi e super golosi: “Serviamo junk food innovativi e appetitosi, senza rinunciare a qualità, gusto e consistenza”, ribadiscono ancora i ragazzi di Vegan Junk Food Bar.

Ecco il panino con la “costoletta” vegan

Cosa si può mangiare di veramente “dirty”?

Se avete anche solo un pochino di languore non guardate il menu, perché la voragine si aprirà velocemente: si passa dal primo panino al mondo realizzato con “merluzzo fritto vegan” affondato in deliziose salsine fatte in casa, alla prima costoletta vegan servita su un panino con lattuga, formaggio veg, mix di cipolle, salsa piccante all’aglio, sottaceti e coriandolo. Ma non è finita. Anche la sezione fritti promette meraviglie: qui abbiamo non solo i “gamberetti” vegan, ma anche gli anelli di “pesce” da fritto misto, oppure per i più curiosi, troviamo anche il sashimi di tonno vegan. Oltre ai classici burger di “fake meat”, anche i dolci promettono molto bene: per esempio potreste chiedere l’assaggio assortito- tipo tagliere di degustazione, per capirci – di brownie, tiramisù e “cheezecake” al caffè. Anche il gelato è una sorta di caleidoscopio di colori: con la  proposta chiamata “Professor Grunschnabel”, ecco un goloso gelato al cocco a vari gusti che richiamano un mondo di unicorni fatati (e zuccherati).
L’esperienza del vegan junk food può anche essere regalata, tramite delle gift card prepagate.

Ed ecco i “gamberetti” vegani

Il cibo come esperienza

Proprio il colore del cibo è il filo rosso che lega il gusto del junk food all’esperienza che è possibile vivere nei ristoranti della catena olandese. Pareti coloratissime ispirate alla street art e un’attenta selezione musicale R&B e hip-hop caratterizzano i locali per con “un’atmosfera rilassata metropolitana e urbana. “Amiamo innovare con autenticità- dicono ancora i fondatori del brand – connettere e riunire le persone per gustare il junk food vegano nel mondo“. 

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