Polemica ai Fatti Vostri, l’inviata getta bottiglia biodegradabile in mare: “Tanto si scioglie fra un po’”

Il gesto, immediatamente “riparato” da un volontario, ha fatto il giro del web ed è intervenuto anche il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

Durante una puntata della nota trasmissione televisiva si Rai 2 “I fatti vostri” l’inviata Laura Squizzato ha gettato in mare in diretta una bottiglia di plastica biodegradabile con all’interno un messaggio dedicato alla trasmissione in occasione dell’ultima puntata della stagione.

La vicenda

Il servizio in questione, realizzato a Mola di Bari, raccontava la vicenda di una donna che, seguendo una tradizione familiare, lanciava in mare ogni anno 31 messaggi dedicati alla Madonna in altrettante bottiglie di plastica. Un volontario dell’associazione Retake, mentre puliva la spiaggia, ha trovato il messaggio e, dato il suo contenuto particolare, racconta la vicenda sui social. La trasmissione intercetta la storia e fa incontrare i due proprio sulla spiaggia con la promessa di non gettare più messaggi in bottiglie di plastica al fine di salvaguardare l’ambiente. La chiosa del servizio, però, è affidata all’inviata Squizzato che, dopo aver assicurato che quella che tiene in mano è una bottiglia “100% biodegradabile realizzata con un composto di mais”, si gira e la getta in mare.

Il recupero della bottiglia

Enzo, volontario Retake, mostra all’amico che lo riprende con il cellulare, la bottiglia recuperata

Nel fuori onda mostrato proprio da Retake e girato con un cellulare, si vede come la giornalista Rai inviti uno dei due volontari a recuperare la bottiglia: “Non ci sentiamo a posto altrimenti…” dice la Squizzato. Ecco allora che Enzo entra nell’acqua bassa e va a raccogliere la bottiglia mentre con ironia viene spiegato che loro non sono operatori ecologici ma volontari.

Perché questa puntata è stata un problema?

Nella diretta mandata in onda su Rai 2, questo ultimo passaggio del recupero della bottiglia non viene mostrato e il tentativo di Giuseppe, il volontario, di spiegare che andrà recuperata subito è coperto dalla musica e dai saluti del conduttore Magalli. Il pubblico quindi, ha potuto vedere solamente il gesto della giornalista; il messaggio veicolato, rimane: le bottiglie, se 100% biodegradabili si possono anche gettare in mare e ovviamente così non è. Le reazioni pubbliche non sono mancate non solo da parte delle associazioni ambientaliste ma anche da parte di un consigliere di Amministrazione Rai, Riccardo Laganà. che ha spiegato sui social: “È stato uno spettacolo di pessimo gusto”.

Il ministro dell’Ambiente Costa, pur sottolineando l’assoluta buona fede della giornalista, ha ricordato sulla sua pagina Facebook: “Ho letto l’indignazione di tutti e la condivido. Ma voglio approfittare di questo episodio per ribadire un concetto che evidentemente non è cosi scontato: in mare non si butta niente! La plastica biodegradabile non si scioglie magicamente in natura. Si chiama così perché si biodegrada negli appositi impianti. Ricordiamo che la prima regola è evitare di usare la plastica usa e getta, cerchiamo di essere il più possibile #plasticfree, e comunque se proprio dobbiamo usarla, la plastica va gettata nella differenziata correttamente“.

Più dura le reazione di Clean Sea Life, progetto europeo di sensibilizzazione sui rifiuti marini nato nel 2016 che coinvolge gli amanti del mare in una campagna di pulizia di coste e fondali in tutta Italia, che sulla sua pagina Facebook ha commentato: “Televisione trash, letteralmente. Il potere oscuro del marketing (nessuna bioplastica si scioglie rapidamente in mare, ma solo negli impianti industriali). E il potere irresponsabile di chi armeggia senza criterio un’arma di diffusione di massa di conoscenza e comportamenti, la TV”. Anche la onlus Plastic Free attraverso il suo fondatore, Luca De Gaetano, ha spiegato che il gesto è sbagliato: “L’informazione veicolata è errata, anche se la bottiglia è 100%  in amido di mais non è vero che si scioglie in acqua in pochissimi tempo, in mare non si deve buttare nulla”.

Anche Assobioplastiche, interpellato dalla nostra redazione, ha voluto ribadire con fermezza attraverso il suo ufficio stampa un concetto fondamentale: “La gravità del gesto mostrato in tv è che veicola un messaggio sbagliato, ossia che esistano cose che possono o non possono essere gettate in mare (o a terra). Ma non è così. Nulla va gettato nell’ambiente! Quella dei materiali biodegradabili in mare è solo una questione di mitigazione dei rischi, nel caso di improvvida e non voluta dispersione nell’ambiente. Non si tratta certo di un via libera al riversamento di oggetti o altro in mare. Basti un esempio molto semplice: perché le deiezioni umane o animali non vengono disperse in mare ma passano per i depuratori o altri specifici impianti di trattamento? Cosa c’è di più organico di quello? Ma ogni oggetto/materiale ha proprie caratteristiche fisiche e chimiche che esigono raccolte, trattamenti e recuperi adeguati e non vanno mai, lo ripetiamo, mai gettati nell’ambiente”

Che cosa significa “biodegradabile”?

Questa puntata ha gettato luce su un problema importante: l’ignoranza sul tema del corretto smaltimento dei rifiuti, dettata dalla confusione sul tema e sulle normative e dai messaggi pubblicitari. “Biodegradabile” significa che in natura esiste un batterio in grado di decomporre il materiale, dopodiché l’elemento viene assorbito completamente nel terreno o disciolto nell’acqua ma i tempi in cui questo avviene o le condizioni necessarie perché accada non sono una probabilità da sfidare così alla leggera.
Una volta chiarito che la cosa migliore in assoluto (e facilissima) è non usare bottiglie in plastica (e in generale cercare di non usarla, soprattutto se mono uso) riportiamo qui la risposta riportata in uno studio molto approfondito sul tema commissionato dal governo olandese nel 2017 all’istituto Wageningen University & Research: “Nessun rifiuto, indipendentemente dal materiale di cui è costituito, deve essere smaltito nell’ambiente. La relazione Unep (United nations environment programme) “bioplastics and marine litter” riconosce che i polimeri che biodegradano sul terreno in condizioni favorevoli, fanno lo stesso nell’ambiente marino, ma non per questo si può pensare alla risoluzione dell’inquinamento di mari e oceani. Le materie plastiche biodegradabili si degradano in tempi che per quanto brevi, potrebbero essere sufficienti per avere un notevole impatto su fauna e uccelli marini“.


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