Australia: più di 1000 koala sono stati abbattuti sparando dagli elicotteri

L’operazione era stata approvata dal governo per limitare le sofferenze degli animali, ma i dubbi in proposito sono molti.

Il parco nazionale Budj Bim di Victoria, stato confederato dell’Australia, è stato lo scenario dell’abbattimento di più di 1000 esemplari di koala avvenuto tramite persone incaricate di sparare da alcuni elicotteri che si sono mossi sull’area del parco fra il 15 e il 25 aprile 2025. L’abbattimento era stato validato dal governo australiano al fine di praticare una forma di eutanasia per gli animali rimasti feriti o seriamente danneggiati dopo un incendio di medie proporzioni verificatosi qualche mese fa nell’area. Inoltre sempre secondo il governo molti animali avrebbero patito la fame a causa della scarsità di alberi rimasti dopo l’incendio. L’abbattimento tramite elicotteri sarebbe stato valutato come la soluzione migliore data l’impossibilità di raggiungere in altro modo l’area che, essendo vulcanica, è difficile da raggiungere via terra. a causa di crateri e avvallamenti.

Che cosa è successo ai koala in Australia

I dati più aggiornati riguardo la vicenda arrivano da due fonti principali. Da una parte l’associazione internazionale Human World For Animals e dall’altra l’associazione australiana Friends of the Earth di Melbourne. Sono molti i punti poco chiari relativi alla vicenda. Il primo è la motivazione che ha portato gli esperti a dare il via ad un abbattimento realizzato da elicotteri (era la prima volta che accadeva) che sorvolavano l’area a circa 30 metri di altezza. Il secondo è su come un gruppo di veterinari sugli elicotteri potessero valutare le condizioni degli animali a terra. Il terzo, purtroppo, è il numero reale di animali abbattuti o quelli rimasti orfani: questo dato è difficile da valutare dato che l’area è resa inaccessibile, come ha sottolineato Friends of the Earth.

I dubbi e le proteste delle associazioni

Secondo le associazioni le sparatorie sarebbero attualmente cessate ma i dubbi e l’indignazione sono rimaste. Il tema principale attorno al quale ruota la vicenda è quali tipi di politiche per la protezione di questi animali siano state messe in atto nel tempo da parte del governo. Secondo l’associazione di Melbourne, infatti, questi animali sono da una parte costantemente minacciati di estinzione a causa dell’abbattimento di alberi e dalla distruzione del loro habitat naturale; dall’altro dagli incendi sempre più frequenti e devastanti (basti pensare a quello avvenuto a cavallo fra il 2019 e il 2020) ne minano la sopravvivenza. C’è però un altro tema opposto:quello della gestione della sovrappopolazione di questi animali in alcune aree del paese, come per esempio nel sud-ovest del Vittoria.

Perché è accaduto?

Altro dato sul quale le associazioni e gli animalisti si sono spesi è quello delle segretezza dell’operazione che, nonostante fosse stata approvata dal DEECA (Dipartimento per l’Energia, l’Ambiente e l’Azione per il Clima australiano), non è stata annunciata pubblicamente in nessun modo. Secondo la Koala Alliance – coalizione di organizzazioni e attivisti impegnati nella protezione dei koala e dei loro habitat – “le valutazioni sanitarie non possono essere fatte a 30 metri dal suolo. Questa non è scienza, è crudeltà. Sotto DEECA, la nostra fauna selvatica non è sicura. Questi omicidi sono illegali, avvolti nel segreto, e sono venuti alla luce solo dopo il fatto. Il pubblico non avrebbe mai dovuto scoprirli. E ora il governo sta cercando di farlo passare come un atto compassionevole nei confronti degli animali?”.
Secondo Rolf Schlagloth della Central Queensland University, la prima opzione in questo frangente avrebbe dovuto essere il tentativo di soccorso degli animali, e la loro uccisione, invece, solo una soluzione estrema. Inoltre un colpo sparato da quella distanza su animali piuttosto piccoli potrebbe essere impreciso e non letale, causando ulteriori agonie al soggetto.

Esiste anche un altro aspetto non chiaro nella vicenda messo in luce dall’associazione, che scrive: “Se i koala stanno morendo di fame, perché il DEECA ha fasciato gli alberi nell’area campeggio di Budj Bim, vicino alla zona dell’incendio per impedire ai koala di accedere al cibo? Perché continuano a permettere il disboscamento delle piantagioni di eucalipto vicino al parco? I koala rimasti di quelle piantagioni saranno presto sfollati, e i sopravvissuti migreranno verso il parco. Vogliono abbattere anche quelli?”.

La vicenda rimane quindi farraginosa ma nel frattempo Human World For Animals ha attivato una petizione per chiedere una commissione d’inchiesta sulla gestione delle piantagioni di eucalipto nell’area, per valutare se la risposta armata sia stata eccessiva, se ci fossero misure alternative da prendere e quali sono le iniziative volte alla valutazione dello stato di salute degli animali rimasti sul territorio colpito dagli incendi.

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