Mark Zuckerberg alleverà bovini di lusso: “Il mio progetto più delizioso”

Una foto sul suo social mostra una bistecca enorme e un sorriso compiaciuto a 119 milioni di persone.

Mangeranno farina di noci di macadamia e berranno birra i bovini allevati dal fondatore di Meta (un tempo noto come Facebook) Mark Zuckerberg. Proprio grazie ad un post sul suo profilo pubblico, l’imprenditore ha spiegato di aver dato il via ad un allevamento di bovini wagyu nel suo ranch a Kauai, un’isola nel Pacifico Centrale che fa parte dell’arcipelago delle Hawaii e denominata “isola giardino”.

Le mucche pregiate

Questi animali sono fra i più “pregiati” al mondo: una razza di origine giapponese ottenuta attraverso incroci e varie selezioni per ottenere una carne con una marezzatura del tutto peculiare. Il grasso, grazie ad un’alimentazione accurata e alle caratteristiche genetiche degli animali si distribuisce in modo “marmorizzato” nel muscolo dell’animale, rendendo la carne che si ottiene uccidendoli molto pregiata e con un gusto che viene definito “incomparabile”.

Il multimiliardario CEO di Meta ha spiegato che: “gli animali cresceranno mangiando farina di noci di macadamia e bevendo birra che produciamo qui nel ranch: il mio obiettivo è produrre carne della più alta qualità al mondo. Ogni mucca mangia 5.000-10.000 libbre di cibo all’anno, quindi sono molti acri di alberi di macadamia. Le mie figlie aiutano a piantare gli alberi di macadamia e si prendono cura dei nostri diversi animali. Siamo ancora all’inizio del viaggio ed è divertente migliorare ogni stagione”.

Il messaggio

È chiaro il messaggio da uno dei più influenti uomini d’affari del nostro secolo: l’allevamento di animali di lusso è un mercato nel quale investire, anche per occupare soldi e tempo. L’immagine di una bistecca grande come uno zaino da viaggio appoggiata al tavolo imbandito di Zuckerberg, ancora una volta, associa la ricchezza, il divertimento e il godersi la vita con l’uccisione degli animali. Eppure il fondatore dei social aveva un tempo immaginato di poter cambiare alimentazione sostenendo di voler mangiare solo animali che poteva uccidere da solo.

I commenti

Nel momento in cui stiamo scrivendo sono 22 mila le persone che hanno condiviso il post e più di 80mila quelle che lo hanno commentato, la maggior parte con curiosità o con una “pacca sulla spalla” virtuale al CEO: “Buon appetito, Mark, goditela”. Solo pochi i messaggi che hanno puntato l’attenzione sul messaggio che Zuckerberg ha lanciato. Fra questi quello dell’attivista e scrittore Tobias Leeneart (ne abbiamo parlato qui):

“Non ci sono già abbastanza persone nel mondo che trattano gli animali come oggetti, materie prime? Il mondo brucia, le guerre sono dovunque e una delle persone più ricche del mondo se ne esce con l’idea di privare altri animali della propria vita per vendere la loro carne a qualcuno che ne apprezzerà il gusto. Un ottimo insegnamento anche per le tue figlie, in più”.

Sembra davvero un circo senza fine quello dell’idea degli animali come strumenti per ottenere nuovi oggetti di desiderio e di lusso, come macchine metaboliche che producono “cose buone” per soddisfare palati mai sazi, senza tenere conto di nulla. E se è vero che l’allevamento personale di Zuckerberg non sposterà di molto (al momento) le lancette delle emissioni di gas serra più di tante altre realtà molto più impattanti, si tratta di altri animali che moriranno sotto i colpi del gusto e, soprattutto, dell’ennesimo messaggio mandato da persone dal potere comunicativo gigantesco non già verso l’idea di un nuovo approccio agli esseri viventi, empatico, giusto, bensì di un ritorno al passato, di un sollazzo volto a sfruttare altre vite per creare nuovi business (come se ce ne fosse il bisogno) basati sulla sofferenza.

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