Niente vegan nello stellato “Davies and Brook”, Humm: “Tristezza, ma il futuro è plant-based”

Si interrompe la collaborazione tra lo chef svizzero e il ristorante londinese a causa del mancato accordo sulla svolta vegan di Humm, che ribadisce: “La cucina plant-based è la mia missione”

“Non è mai stato così chiaro che il mondo sta cambiando, e noi dobbiamo cambiare con lui“. Daniel Humm tira diritto sulla sua rivoluzione plant-based e, anche se con un po’ di tristezza, annuncia il “divorzio” dal celebre ristorante londinese Davies and Brook, del Claridge’s Hotel. Lo chef svizzero tre stelle Michelin, che dopo il lockdown aveva annunciato la svolta vegan per il suo ristornate di New York, l’Eleven Madison Park, ha reso noto che da fine anno si interromperà la sua collaborazione con il locale di Londra, dove aveva iniziato la sua carriera e dove ora era consulente. Motivazione: il mancato accordo sulla direzione a base 100% vegetale da dare alla proposta gastronomica del ristorante, che vanta già una stella Michelin.

“Il futuro è plant-based”

Humm ha spiegato le sue ragioni in un post su Instagram: “Il futuro per me è plant-based. Questa è la nostra missione – ha scritto – e, allo stesso, tempo non è la direzione che il Claridge’s Hotel sente sua. Tenere fede alla nostra missione e ciò in cui crediamo – ha aggiunto lo chef – è più importante e, sfortunatamente, non è qualcosa sulla quale possiamo fare compromessi“. Una posizione netta, accompagnata da un po’ di tristezza per una collaborazione importante nella carriera dello chef stellato, ma anche da grande determinazione: “Non sono mai stato più contento di cucinare in tutta la mia carriera e sono eccitato – ha aggiunto Humm sempre su Instagram – per tutto quelle che il cibo rappresenta per noi”.

Da parte sua, il Claridge’s Hotel e il suo ristorante, nel ringraziare Humm per il lavoro svolto fin qui, hanno scritto in un nota di “rispettare e comprendere la direzione culinaria di un menu completamente vegetale che Daniel ha deciso di abbracciare e sostenere e che ora vuole introdurre a Londra. Tuttavia – hanno specificato – questo non è il percorso che desideriamo seguire qui al Claridge’s al momento, e quindi, con rammarico, abbiamo deciso di comune accordo di prendere strade separate”.

“L’unica via da prendere”

Humm proseguirà quindi la propria esperienza di chef stellato nel ristorante di sua proprietà a New York, il primo vegan al mondo tre stelle Michelin. Già qui, non più tardi di qualche settimana fa, non erano mancate le critiche, arrivate soprattutto dalla stampa per i prezzi del menu, ritenuti troppo alti, e per una proposta gastronomica poco apprezzata dai recensori. Anche in quel caso Humm aveva risposto in maniera decisa: “Stiamo facendo qualcosa di ben più grande di una recensione – aveva detto -. Le persone si sentono a disagio quando si parla in modo sincero di certi temi, ma io continuo per la mia strada, che sarà sempre più orientata a una cucina vegetale. È l’unica via da prendere e spero di poter ispirare altri chef. Io non sono contro la carne, ma per il pianeta”.

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