Delfinari: cambia la legge, si può nuotare con loro: “Sono dei clown”

La legge dei delfinari cambia e non certo in meglio: d’ora in poi le strutture adatte potranno garantire l’ingresso in vasca al pubblico, ma per vedere dei clown, non certo dei delfini, come sostiene il biologo marino Gonzalvo.

Sono solo poche righe ma parlano chiaro: d’ora in poi la legislazione italiana sui delfinari che era da sempre una delle più rigide del mondo, permetterà anche al pubblico l’accesso in vasca per nuotare con i delfini, come già accade negli Stati Uniti e in Messico, per esempio.

La notizia viene diffusa da LAV : “Fino a ieri l’Italia vantava una norma (Decreto 6 dicembre 2001 n.469) per la tutela dei delfini in cattività tra le più complete in Europa e in linea con gli obblighi derivanti dalla Direttiva UE. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto 20 dicembre 2017 , il Ministro dell’Ambiente Galletti, di concerto con il Ministro della Salute Lorenzin e con il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Martina, ha mutilato questa legge, modificando uno degli articoli fondamentali per la protezione degli animali, quello che vietava al pubblico il nuoto con i delfini”.

Legge delfinari italiana

Nell’immagine l’articolo modificato e la parte che racconta del nuoto con i delfini.

Una sorta di “regalo di fine legislatura” che sembra fare da contrappunto alla norma approvata pochi mesi fa sui circhi nel nostro paese e che prevede “il graduale superamento della presenza degli animali negli spettacoli circensi”. Insomma un colpo al cerchio ed una alla botte? Ma che cosa significa esattamente il nuoto con i delfini? Secondo la legge si tratterebbe solo di permettere iniziative che consentano al pubblico di essere educato alla “conservazione della biodiversità”: ma come è possibile farlo nel momento in cui quello che viene mostrato non è altro che cattività, tortura e privazione della libertà per questi animali? Un circo, uno zoo in acqua.

L’associazione animalista LAV sostiene che si tratti solamente di un regalo commerciale alle strutture che su questo tipo di iniziativa, poter nuotare con i delfini, potranno centrare intere campagne di comunicazione e decine di spettacoli di intrattenimento a pagamento (un biglietto per il delfinario costa circa 20 euro). “Il dubbio che dietro il discutibile fine di “educazione” del pubblico – è del tutto opinabile che la cattività possa avere finalità istruttive – si celi l’interesse commerciale, nasce dall’analisi della realtà degli spettacoli che già si svolgono nei delfinari”  sostiene sempre LAV nella sua nota stampa.

Il valore educativo, quindi. Secondo Joan Gonzalvo, biologo marino specializzato in delfini tursiopi (vedi video qui sopra), intervistato proprio da LAV sul tema dei delfinari e dopo aver visionato ore di riprese svolte nei suddetti, la realtà è ben diversa: “Gli animali che i bambini e il pubblico vedono, non sono delfini, sono animali robot, allenati a fare azioni che attirino l’attenzione, ma non sono affatto gli animali che vedrebbero in natura. Qualsiasi documentario in tv sarebbe più educativo. ”

“Questi animali sono ridotti a veri e propri clown – spiega Gonzalvo – costa molto meno un’esperienza in mare, per 3 o 4 ore in barca: se poi vedrai i delfini sarà magnifico, ma in caso contrario, lo sarà comunque”. Il biologo è chiaro: “Se vi chiudessero per il resto della vostra vita in una stanza e vi dicessero “Adesso divertiti”, vi divertireste? Per loro quella piscina è un carcere, non ci sono stimoli che li mantengano attivi, oltre al fatto che questi animali non sono abituati ad avere limitazioni nei movimenti, dato che il loro limite è lo spazio del mare”. Anche il rumore e la musica alta durante gli spettacoli, per i delfini sono una vera tortura: “In natura evitano il rumore, per esempio, nuotando lontano dalle zone di traffico nautico intenso.” L’unica cosa da fare? Non partecipare a questi spettacoli: è il pubblico che decide il successo commerciale di un’iniziativa, come sempre.

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