Consumi: in Italia calano carni e salumi, in crescita verdura e frutta
Il nuovo rapporto annuale di Ismea racconta l’Italia dei supermercati: cosa compriamo?

Secondo i dati del nuovo report sui consumi in Italia realizzato da Ismea il volume di acquisto in Italia risente di due influenze principali: da una parte l’aumento dei prezzi e dall’altro una spinta salutistica e di attenzione etica sull’onda lunga del post-pandemia. Ed ecco che il profilo dell’Italia al supermercato mostra una tendenza “vegetale” interessante.
Calano i consumi delle carni
A pagare il primo scotto di queste tendenze è il comparto delle carni, in particolare quelle suine (-2,7%), quelle bovine (-2,7%) seguite dai salumi, con un picco negativo in particolare sul prosciutto crudo (-3,6%). Solo il consumo delle carni avicole sale leggermente (-1,4%) ma a fronte di una leggere flessione al ribasso dei prezzi. Ismea spiega: “Gli elevati livelli di prezzo raggiunti nell’ultimo anno, associati a una maggiore sensibilità agli aspetti etici e ambientali, non hanno giovato al comparto delle carni, che nel 2024 ha continuato a soffrire una disaffezione dei consumatori”. Anche il settore del pesce fresco registra una seppur lieve flessione negativa, del tutto evidente, invece per le conserve ittiche. In lieve flessione anche la spesa per il comparto dei prodotti lattiero-caseari (-0,5%).
Il successo di frutta e verdura
“La riscossa salutistica post covid giustifica, in parte, la ripresa degli ortofrutticoli freschi, che nel 2024 – si legge nel report – tornano ad essere i prodotti per i quali aumentano di più i volumi nel carrello. Il comparto degli ortaggi freschi e trasformati – che pesa il 10,4% sul valore del carrello – ha registrato nel 2024 una crescita della spesa del 2,2%, dopo il +9,4% del 2023″. Bene anche i legumi e le verdure surgelate che registrano un segno positivo.
Anche i consumi di frutta fresca e frutta secca registrano un buon andamento: “Aumenta del 2,9% la spesa per la frutta, con dinamiche di espansione dei volumi che hanno interessato quasi tutti i prodotti ad eccezione degli agrumi”. Il comparto della frutta secca registra un +5,3%, uno dei dati più alti. Scendono invece i consumi dei succhi di frutta e dei prodotti a base di pomodoro.