La vita degli animali di John Coetzee: una pietra miliare

Un romanzo che poi non lo è e che puntò il coltello nel fianco alla società specista

La vita degli animali

“Vorrei parlare con voi in modo distaccato e non animoso, filosofico e non polemico, per chiarire certi aspetti e non per dividerci tra giusti e peccatori, salvati e dannati, pecore e capri.” Elisabeth Costello è la protagonista del romanzo (che poi è anche una raccolta di saggi) pubblicato nel 1999 da John Coetzee. Costello è una vecchia scrittrice piuttosto famosa con un figlio professore di fisica all’Appleton College, sposato con una professoressa sempre dello stesso college, Norma.

Il punto saliente

Uno dei punti centrali del romanzo accademico di Coetzee è il parallelismo che Elisabeth Costello crea fra l’uccisione di milioni di ebrei durante gli anni del nazismo e quella dell’ecatombe degli animali d’allevamento: “Permettetemi di dire con franchezza una cosa: siamo circondati da un’impresa di degradazione, crudeltà e sterminio che può rivaleggiare con ciò di cui è stato capace il Terzo Reich, anzi, può farlo apparire poca cosa al confronto, perché la nostra è un’impresa senza fine, capace di autorigenerazione, pronta a mettere incessantemente al mondo conigli, topi, polli, bestiame con il solo fine di ammazzarli”. Le reazioni umane alle sue parole sono da manuale di psicologia: rabbia, paura, sgomento e curiosità.

Il personaggio di Elisabeth Costello appare per la prima volta proprio in “La vita degli animali” ma accompagnerà Coetzee lungo gli anni della sua carriera letteraria come una sorta di alter ego per raccontare la battaglia a favore dei diritti degli animali, tema al quale lo scrittore di origine sudafricana si è avvicinato anni, diventando anche vegetariano.

La struttura del libro

Il libro non è un romanzo classico con una trama e un lieto (o meno lieto) fine, bensì la quasi fedele riproposizione delle Tanner Lectures tenute fra il 1997 e il 1998 dallo stesso autore all’università di Princeton. Un noioso saggio accademico quindi? Niente affatto. Il personaggio della Costello è vividissimo, reso in modo impareggiabile grazie a pochissime “pennellate” di scrittura superba del premio Nobel 2003.

In poche righe, quelle che fanno da contorno alle lezioni che la scrittrice protagonista tiene all’università, emergono tutte le fragilità, le convinzioni e le paure della Costello ma soprattutto quelle che suscitano le sue parole a favore dei diritti degli animali nel mondo accademico, scosso e un po’ impacciato davanti alle verità.

Si tratta di un libro che non può mancare nella biblioteca degli amanti della letteratura, né in quella di chi sposa la causa animalista ma, senza porre limiti, è quello che si potrebbe definire un classico della letteratura nell’accezione che il nostro Italo Calvino seppe dare anni fa ossia che si tratta di un libro che non finisce mai di dire quello che ha da dire.

La vita degli animali
J.M. Coetzee
Adelphi
euro 9,00

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