Pulcini maschi: Francia e Consiglio dell’Agricoltura UE dicono NO alla strage

Via a nuove tecnologie “in ovo-sexing” per fermare l’uccisione dei pulcini maschi in Francia. Nuovi provvedimenti sono attesi anche nel resto d’Europa contro i 260 milioni di pulcini maschi uccisi ogni anno

La buona notizia arriva dalla Francia, dove dal 1 gennaio 2022 i pulcini maschi delle galline ovaiole non saranno più brutalmente soffocati, macinati o triturati. Un provvedimento, in aria già dal 2019, annunciato ufficialmente dal ministro francese dell’agricoltura Julien Denormandie, lo scorso 19 luglio. Il decreto attuativo deve ancora essere firmato, ma il ministro francese sembra avere le idee chiare: “A partire dal 1 gennaio 2022 tutti gli incubatoi dovranno aver installato o ordinato le macchine selezionatrici, consentendo così la separazione delle uova fecondate che daranno alla nascita pulcini maschi”.

Questa nuova tipologia di macchine si basa su un processo detto “spettrofomotometria” che, senza rompere il guscio delle uova, permette di identificare il sesso dell’embrione nei primissimi giorni di fecondazione delle uova, grazie a un meccanismo di riconoscimento genetico degli embrioni maschi. Ciò ha il vantaggio di essere una pratica molto meno invasiva e crudele rispetto ai metodi utilizzati in precedenza, in quanto determinando a priori il sesso dell’embrione, i pulcini riconosciuti come maschi potranno essere rimossi dall’incubatoio prima che avvenga la loro nascita.

Nuove tecnologie permetteranno di riconoscere il sesso del pulcino prima dello sviluppo embrionale e della nascita

Questa innovativa tecnologia è operativa solo da pochi anni e sebbene, attraverso il piano France Relance, abbia beneficiato di vari investimenti pubblici, rimane una pratica alquanto costosa. I consumatori francesi, però, non se ne accorgeranno più di tanto: il costo aggiuntivo stimato sul prodotto finito sarà di circa 1 centesimo di euro in più per scatola di uova.

La Francia ha sviluppato questa tecnica di sessaggio delle uova grazie alla collaborazione con la Germania che dovrebbe, a sua volta, approvare una legge contro l’eliminazione dei pulcini maschi. Anche il governo spagnolo ha annunciato che dal prossimo autunno, insieme ai produttori di uova, presenterà un piano volto a finalizzare questi cambiamenti.  Sono almeno dodici le altre nazioni europee pronte a impegnarsi su questa problematica, che sarà presa in considerazione a Bruxelles, entro il 2023, nell’ambito delle normative europee sul benessere degli animali previste dalla strategia “Dalla fattoria alla tavola” .

Europa unanime: si alle tecnologie in ovo-sexing

Secondo Animal Equality, ogni anno, in Europa, sono circa 260 milioni i pulcini maschi che vengono uccisi, attraverso pratiche crudeli appena dopo la schiusa, in quanto considerati “scartidalla filiera commerciale della produzione delle uova. Mentre le femmine infatti diventeranno galline ovaiole, i maschi, dal punto di vista “produttivo”, non presentano alcuna utilità all’industria.

Il Consiglio Ue Agricoltura e Pesca – tra gli organi più importanti a livello europeo impegnati in tali materie perché riunisce tutti i ministri competenti degli Stati dell’Unione – ha da poco ufficialmente richiesto alla Commissione europea una risoluzione ufficiale al fine di introdurre un divieto a livello europeo dell’uccisione sistematica dei pulcini maschi nell’industria delle uova.

I pulcini maschi sono eliminati alla nascita perché considerati inutili dall’industria delle uova

“Si tratta di un primo passo davvero decisivo verso la fine di questa pratica crudele”, ha affermato Animal Equality.  “E fa seguito alla richiesta presentata al Consiglio da parte della delegazione di Francia e Germania, a nome anche di Austria, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo e Spagna, affinché questo divieto sia incluso nella revisione da parte della Commissione della legislazione europea sul benessere degli animali prevista entro il 2023”.

“Dobbiamo domandarci come in una società moderna questa pratica possa essere ritenuta ancora accettabile”, ha affermato Stella Kyriakides, Commissaria europea per la salute e i consumatori.

Italia: Coop e Assoavi contro la strage dei pulcini

Lo scorso luglio, Animal Equality ha lanciato in Italia la campagna “Stop strage dei pulcini” rivolta al Governo, chiedendo l’introduzione, anche nel nostro Paese, di tecnologie innovative “in ovo-sexing. “Questa pratica, anche se considerata legale fino a oggi, è eticamente inaccettabile e i cittadini non la tollerano più” , ha dichiarato Alice Trombetta, direttrice dell’associazione in Italia.

Poco dopo il lancio della campagna, è stata Coop l’azienda che per prima ha preso posizione su questa problematica dichiarando sul proprio sito l’impegno volto a risparmiare la vita di milioni di pulcini maschi. Dal 2019, infatti, nell’ambito della campagnaAlleviamo la salute”, Coop ha deciso di allevare fino all’età adulta 750mila pulcini maschi all’anno, altrimenti destinati a essere soppressi subito dopo la schiusa.

In Italia, Animal Equality e Coop contro la strage dei pulcini maschi

Anche Assoavi – l’associazione di categoria dei più grandi produttori di uova in Italia – , pochi mesi  fa ha dichiarato di volersi impegnare per l’introduzione di tecnologie in-ovo sexing nel nostro Paese. “Si tratta di un impegno storico”, prosegue Animal Equality “ che permetterà di risparmiare enormi sofferenze a circa 25 milioni di pulcini maschi, ogni anno”.

E le galline?

Alla base della brutale uccisione dei pulcini maschi permane il problema dell’allevamento intensivo delle galline ovaiole, le quali vengono rinchiuse in piccole gabbie all’interno di enormi capannoni di cemento, cresciute sotto a luci artificiali e maltrattate in quanto considerate, dall’industria delle uova, come semplici unità di produzione. Numerose sono state le associazioni animaliste che negli ultimi anni si sono schierate con petizioni, denunce e inchieste sotto copertura contro queste pratiche di allevamento crudeli: immagini e video che ne documentano i soprusi sono ormai facilmente rintracciabili ovunque nel web.

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