Dal Borneo la storia di Alba, l’unico orangutan albino al mondo

E’ l’unico esemplare della sua specie a possedere due vivaci occhi azzurri e un pelo bianchissimo: si chiama Alba, ha cinque anni e presto verrà liberata in un’isola creata apposta per lei

Come gli umani, tutti gli orangutan sono individui unici. C’è però un orangutan che si distingue più degli altri, tanto da essere l’unico esemplare noto al mondo. Si chiama Alba, ha cinque anni ed è un orangutan albino.

Alba (che significa “bianco” in latino) è stata recuperata da un villaggio del Borneo in uno sforzo congiunto tra la BOS Foundation e la Central Kalimantan Natural Resource Conservation Agency il 29 aprile 2017. La notizia del suo salvataggio ha fatto il giro del mondo attraendo l’attenzione di sempre più persone alla ricerca di un lieto fine per la storia di Alba.

La sua condizione rarissima le impedisce infatti di sopravvivere in sicurezza nella foresta e per questo presto verrà trasferita in una speciale isola creata dall’uomo comprensiva di 10 ettari di natura incontaminata dove potrà vivere sì in libertà ma comunque protetta da qualsiasi minaccia umana. Infatti, sebbene Alba abbia esperienza del vivere allo stato selvatico – cosa che le permetterà di essere ricondotta nella natura rapidamente, senza un lungo processo di riabilitazione come spesso accade agli animali nati in gabbia o cresciuti in catene – il suo albinismo la fa rientrare tra i casi molto speciali che richiedono una strategia operativa per la loro salvaguardia delicatissima.

La mancanza in Alba di melanina, cioè il pigmento che darebbe il caratteristico colore bruno a pelo e iridi, tipico della sua specie, non è infatti una differenza puramente estetica, ma implica tutta una serie di conseguenze fisiche più o meno gravi (minor capacità visiva e uditiva, alto rischio di cancro alla pelle) che la rendono molto vulnerabile e una preda perfetta per cacciatori e predatori.

La nuova casa-isola di Alba. Foto: BOS Foundation

Alba non sarà però da sola nella sua nuova casa: a farle compagnia altri tre orangutan, due femmine e un maschio (Radmala, Kika e Unyu) con cui Alba ha già fatto amicizia dimostrando che sarà possibile costruire con loro un ambiente sociale positivo. I tre primati una volta sull’isola saranno monitorati 24 ore su 24 in modo che sia possibile per lo staff del BOSF (Borneo Orangutan Survival Foundation) controllare il loro stato di salute e analizzare linguaggio e comportamenti. Il completamento dell’isola e delle infrastrutture necessarie (cosa che ha richiesto circa 80.000 dollari) per accogliere Alba e compagni sono quasi ultimate e si stima che sarà possibile trasferire gli animali entro giugno 2018.

Sulla pagina ufficiale dell’organizzazione è presente un link tramite cui effettuare donazioni per chi volesse aiutare i volontari del BOSF a ultimare i lavori il più rapidamente possibile, oltre che a raccogliere le riserve di cibo che verranno giornalmente trasferite sull’isola per i quattro orangutan. Al momento sono circa 500 gli esemplari di orangutan di cui si sta occupando la BOS Foundation, una specie che, fanno sapere, si trova a un passo dall’estinzione; per questo la scoperta di Alba e il suo salvataggio costituiscono un motivo di gioia e speranza enorme: “Ci auguriamo – scrive l’associazione- che una nuova alba possa giungere per questi animali così preziosi”.

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