Vacanze vegane, a Roma c’è RossPa Vegan

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Fare attenzione ai prezzi e, soprattutto, armarsi di un po’ di pazienza perché se anche in Italia il numero di vegetariani e vegani è interessato da un trend di crescita costante, il comparto turistico non è ancora attrezzato per rispondere alle richieste della clientela con un’adeguata offerta di viaggi e vacanze vegane. Il consiglio arriva da chi, però, sull’offerta turistica studiata in chiave vegan e green ha deciso di investire. Si tratta di RossPa Vegan, piccolo tour operator incoming romano, che da quest’anno propone pacchetti vacanze vegan style.

“Il progetto nasce dall’esigenza di un’offerta turistica che mancava sul territorio italiano: dare a chi viaggia la possibilità di trovare una corrispondenza con il proprio stile di vita anche quando è fuori casa con la conseguente certezza di poter vivere con serenità la vacanza”, spiega Paola Asquini, operatrice turistica, ideatrice di RossPa Vegan insieme alla collega Rossella d’Angelis. Perché viaggiare vegan non significa solamente riuscire a trovare un menu vegetariano in un ristorante. “Possiamo definirla una proposta di turismo responsabile ed ecosostenibile, che ha a che fare con un approccio di tipo culturale e non solamente alimentare”, spiega Paola. Con Rossella hanno ideato una serie di servizi e pacchetti tematici, dall’archeologia allo sport, per andare alla scoperta di Roma in una maniera un po’ diversa dal solito. L’approccio “vegan style” riguarda, infatti, tutta l’esperienza di viaggio: “Abbiamo selezionato gli hotel partner in base a criteri di accogliennza vegan, che vanno dall’uso di lenzuola di cotone alla fornitura di kit di cortesia cruelty-free. Per le visite, abbiamo stretto accordi con associazioni di guide ed archeologi esperti che raccontano ai visitatori non solo la storia di ciò che si visita, ma anche come l’ecosostenibilità sia fondamentale per il mantenimento del patrimonio artistico e la salvaguardia del territorio e, non da ultimo, per la salute di chi ci lavora. Un valore aggiunto che abbiamo voluto dare alle nostre visite guidate”.

Ma quanto la filiera tursitica romana, e italiana in generale, è preparata a rispondere alle esigenze dei viaggiatori vegan? “Guardiamo ai ristoranti, che a Roma e in Italia certo non mancano. Alcuni man mano timidamente stanno inserendo nei menu la voce “vegetariano’. Ma – racconta Paola, che è vegana – provate a entrare senza prenotazione in un ristorante o in un bar per un’aperitivo e dite che siete vegani. La reazione? Quasi sempre facce sbalordite, il cameriere dice di dover chiedere in cucina, poi torna, con un mezzo sorrisetto e una proposta: ‘Vanno bene patate lesse e insalata?'”. Quello che manca è, per prima cosa, la formazione: “I ristoranti con cui collaboriamo sono eccellenti, ma anche con loro, tranne in alcuni dove gli chef sono vegani – racconta Paola – inizialmente abbiamo dovuto studiare insieme i menu prima di poter stringere l’accordo di collaborazione. Eppure, la cucina italiana offrirebbe un caleidoscopio di possibili soluzioni e abbinamenti per realizzare piatti gustosi senza dover utilizzare carni o derivati”.

Lo sanno bene all’estero, dove in tanti Paesi l’offerta turistica vegan è più strutturata che in Italia. Non a caso, anche dal punto di vista della clientela, l’offerta di RossPa Vegan sta riscutendo interesse soprattutto tra i turisti stranieri che hanno scelto la Città Eterna per le proprie vacanze. “Gli italiani – racconta Paola – per il momento stanno a guardare, sono incuriosti, c’è chi pensa che si tratti solo di una moda del momento”. Un elemento che di certo non aiuta è il pricing. Organizzare una vacanza vegan style, infatti, può anche voler dire spendere di più “perché c’è chi se ne approfitta e al turista che viaggia con il fai da te può arrivare a chiedere un sovrapprezzo anche solo per una colazione che preveda prodotti vegan. Rivolgersi a un operatore, da questo punto di vista, rappresenta un vantaggio perché l’offerta aggregata di servizi si basa su prezzi contrattualizzati che rimangono costanti”.

Il consiglio, però, rimane quello iniziale: “Meglio avere un po’ di pazienza per godersi la città con gli occhi di chi in un viaggio cerca un’esperienza indimenticabile”.

Silvia De Bernardin

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