Studenti vegani e vegetariani fuori sede? Ecco come fare!

Studente veganoIgnorare serenamente la data di scadenza degli alimenti. Cucinare senza alcuno strumento tecnologico di livello superiore al mestolo in legno. Usare una sola pentola per tutto. Insaporire il piatto con quello che rimane sul fondo del frigorifero. Sperimentare ricette di dubbio gusto perché dai, che male potrà mai fare? Lo studente fuori sede, questi discorsi, li fa davvero. Almeno, questo è quel che vuole lo stereotipo. La cucina dei ventenni solitamente non brilla per tecnica e precisione, “tutto è buono purché sia nutriente e saporito” sembra essere la legge universale in buona parte dei casi. Ed ecco che nasce, ad esempio, la “spaghettata di mezzanotte“, un grande classico della cucina degli studenti fuori sede che spesso vede nel piatto il romantico incontro tra spaghetti, fusilli, penne e trofie perché “ho tutte queste confezioni con 30 grammi di pasta dentro, mettiamo tutto insieme?”. Se decidono di mangiare fuori casa il quadro è altrettanto triste, visto che a volte mangiano cibi poco nutrienti e consumati in fretta. Certo, ci sono le eccezioni, sempre più i ragazzi – anche i più giovani – ai fornelli se la cavano egregiamente e riescono a preparare piatti prelibati, eleganti e davvero “professionali”. Ma se per un qualsiasi motivo ricevessimo un invito a casa di uno studente, sarebbe più facile ritrovarsi davanti a un piatto di pasta scotta o a una quiche realizzata con tutto quello che resta in dispensa (possiamo ancora chiamarla “quiche”? Chissà, ci informeremo), piuttosto che a un elegantissimo piatto da chef stellato. Un panorama spesso desolante, quindi.

Studenti vegani e vegetariani: la pagina Facebook

Aggiungiamo un altro fattore: lo studente fuori sede è vegetariano o vegano. La sua vita potrebbe essere davvero complicata: dove trovare gli ingredienti necessari per cucinare? Come far sì che tutto rientri nelle spese? Come evitare che un invito a pranzo a casa sua scateni un'”epidemia” tra i suoi amici, terrorizzati dall’idea di mangiare solo qualche panino al sesamo, magari nemmeno freschissimo? Noi di Vegolosi.it proponiamo sempre ricette fantasiose e creative che sfatano tutti questi miti, ma c’è una pagina, su Facebook, che mira direttamente al cuore del problema. Si chiama “Lo studente vegano fuori sede“, e nel suo archivio foto c’è una lunga serie di immagini di pietanze molto invitanti capaci di far venire l’acquolina in bocca anche ai più scettici. La dimostrazione che anche gli studenti veg possono cucinare piatti buoni e saporiti spendendo poco, evitando gli sprechi inutili di cibo, creando ricette all’ultimo minuto e anche azzardando abbinamenti originali e insoliti.

La pagina è stata creata circa un anno fa da Giuseppe, studente 22enne originario di Turi, piccolo centro in provincia di Bari. Lo ha fatto perché da sempre desiderava di dare «un contributo alla causa vegan e, visto che non c’erano pagine a riguardo, ho deciso di essere il primo, in modo tale da dare una mano agli studenti veg come me ma anche per imparare da loro». Iscritto al terzo anno della Facoltà di Informatica nel capoluogo pugliese, Giuseppe dallo scorso anno ha deciso di prendere in affitto una stanza in città, vicino al polo universitario. Da allora, tra una lezione e una sessione di esami, ha dovuto darsi da fare tra i fornelli: «Ho scoperto che è rilassante», racconta ai microfoni di Vegolosi.it. Sebbene cerchi di fare una spesa quotidiana e di non lasciar scadere i prodotti acquistati, Giuseppe è uno di quegli studenti che spesso raccolgono tutto quello che c’è in cibo e creano nuove pietanze: «A volte i risultati sono soddisfacenti, altre volte creo degli obbrobri», dice. Tale e quale ai suoi colleghi onnivori, insomma. E come tutti gli altri studenti fuori sede, si ritrova spesso a organizzare delle cene per sé e per i suoi amici. Il fatto che lui sia vegano è visto dagli amici quasi come un valore aggiunto: «Spesso mi chiedono di preparare pasti veg per tutti, i miei amici sono curiosi. Alcuni di loro non amano le verdure e quindi non apprezzano i miei piatti, altri invece ne van matti».

“Il rispetto è fondamentale”

La pagina ha già riscosso un buon successo: con circa ottocento fan, quasi ogni giorno Giuseppe racconta le sue esperienze e posta le foto delle sue creazioni. Negli ultimi giorni, due dei piatti pubblicati sulla fanpage sono tratti dalle ricette di Vegolosi.it, e anche in questo caso i commenti sono stati positivi. Una fidanzata vegana come lui, una mamma e una sorella pescetariana (gli unici animali che mangiano sono pesci e frutti di mare), un papà onnivoro, secondo Giuseppe è fondamentale per sé e per chi lo circonda che ci sia rispetto: «Nessuno critica le mie scelte alimentari. Possono criticare un piatto perché non è piaciuto, ma il mio essere vegano non c’entra nulla». Da quando ha iniziato a dilettarsi in cucina Giuseppe ci ha letteralmente preso gusto, tanto che anche quando torna a casa, dai suoi genitori, ai fornelli ci va lui: «Anche perché mia mamma, come tutte le mamme del sud, fa delle porzioni abbondanti…». Qualche giorno fa sulla pagina è comparso un post in cui si legge: «Sono sicuro che almeno una volta da quando siete veg, qualcuno vi ha detto “Ma credi che non mangiando prodotti animali farai la differenza? Credi che il tuo unico contributo cambierà qualcosa?”. All’inizio della mia esperienza da vegano rispondevo dicendo che, se la matematica non è un’opinione, 1 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1, sono tanti uno messi insieme, che se sommati danno vita ad un grande numero. Per non parlare dell’influenza che ho avuto su amici e conoscenti! Nella mia famiglia due non mangiano più carne, tra i miei amici molti ne hanno ridotto il consumo drasticamente, altri non ne mangiano più e sono diventati vegetariani o vegani».

Le ricette di Vegolosi per gli studenti veg fuori sede

Visto che settembre da sempre è tra i mesi più odiati dagli universitari – tornare a dare esami dopo le vacanze estive è un vero dramma – “Lo studente vegano fuori sede” può essere un valido aiuto per far sì che almeno il momento del pasto sia sereno e tranquillo, ma soprattutto per far in modo che quello che gli studenti mangiano riesca a caricarli di energia in vista delle lunghe maratone di studio. Noi di Vegolosi.it abbiamo selezionato alcune ricette che ben si addicono alle condizioni tipo degli studenti che abitano da soli. Sono ricette facili, pronte in pochissimi minuti, oppure che richiedono giusto gli strumenti più basilari (alzi la mano lo studente fuori sede che in casa sua ha un efficiente e multiaccessoriato robot da cucina). Tutte però sono ricette che aiutano i nostri ragazzi ad affrontare e superare al meglio la sessione d’esami. Le abbiamo divise in base alle loro caratteristiche e al livello di difficoltà (ovviamente molto basso, in questo caso). Alcune di queste ricette appariranno nei prossimi giorni sulla pagina “Lo studente vegano fuori sede”, altre sono state caricate negli scorsi giorni. A questo punto, possiamo solo augurare, agli studenti, buono studio e buon appetito. E sì, con queste ricette, accettiamo il vostro invito a cena, cucinate pure voi.

Piatti svuota-frigo

– Torta salata vegan con crema di carote (la ricetta)
– Quiche vegana ai funghi (la ricetta)

Piatti che si possono portare in università

– Riso integrale con germogli di soia (la ricetta)
– Cous cous con mele e mandorle (la ricetta)

Piatti dell’ultimo minuto

– Gnocchetti allo zafferano (la ricetta)
– Gnocchi di cous cous (la ricetta)

Spuntini durante lo studio

– Barrette al riso soffiato (la ricetta)
– Biscotti, muffin, crostate, plumcake e ciambelline veg (la ricetta)

 

Domenico D’Alessandro

Iscriviti alla newsletter e ricevi subito l'ebook gratis

Quattro ricette MAI pubblicate sul sito che potrai scaricare immediatamente. Puoi scegliere di ricevere una ricetta al giorno o una newsletter a settimana con il meglio di Vegolosi.it.  Iscriviti da qui.

Sai come si fa la salsa zola vegan? Iscriviti alla newsletter entro e non oltre l'11 maggio e ricevi subito la video ricetta

Print Friendly
0