Nasce il Movimento Animalista: che cos’è, che obiettivi ha e le reazioni

Un’associazione che sa di movimento politico, mentre la LAV prende le distanze e il pubblico si divide nettamente

La prima ricerca su Google digitando “Partito A…” è “Partito Animalista Berlusconi” a riprova del fatto che difficilmente questa nuova realtà associativa potrà mai dissociarsi dall’immagine dell’ex presidente del Consiglio Italiano. Si vanno ricomponendo anche alcune tessere del puzzle: gli agnellini salvati, qualche voce sulla scelta vegetariana del Cavaliere, venticelli mediatici di una certa importanza. Ora ecco la novità: è nato sabato 20 maggio 2017 il Movimento Animalista, quanto meno nelle tv e sui giornali, ma nella mente di Michela Vittoria Brambilla e Silvio Berlusconi (socio fondatore), sicuramente molto prima.

Durante la presentazione a Milano un dato è emerso chiaramente: quello degli animali “è un argomento che interessa alla gente“. Un’associazione che potrebbe presentare le sue liste alle prossime elezioni e che potrebbe raggiungere secondo i sondaggi più del 20% dei voti. “Forza Italia sosterrà sempre le vostre battaglie di civiltà” ha detto il Cavaliere che con i suoi 13 animali (fra cui i 5 agnellini della campagna di Pasqua) passeggia – ha raccontato lui stesso – per il Parco di Arcore. Sono pur sempre 7 milioni e mezzo gli Italiani che hanno un animale di affezione in casa. Sono pur sempre voti. Michela Vittoria Brambilla, dal suo sito, spiega: “Il Movimento non è legato ad alcun partito ed è assolutamente indipendente, presenterà il proprio simbolo, sosterrà i propri candidati, con l’obiettivo di portare “gente nostra” nelle istituzioni e quindi cambiare realmente le cose”.

Movimento-animalistaGli obiettivi del neonato Movimento vengono indicati sempre dalla Brambilla sulla sua pagina: “Il Movimento Animalista si batterà dunque contro ogni forma di violenza e di sfruttamento degli animali […].” Si lavorerà ad alcune priorità con l’obiettivo di riconoscere i “nostri piccoli amici come esseri senzienti, l’inasprimento delle pene per chi li maltratta e li uccide, il divieto di sfruttarli a maggior ragione per divertimento o per alimentare l’industria del superfluo, la lotta al randagismo,  il superamento dei divieti che limitano la libera circolazione con animali al seguito, l’introduzione di un sistema sanitario agevolato per pagare le cure veterinarie nelle famiglie meno abbienti.” Con Berlusconi e Brambilla molte associazioni hanno già aderito, fra le quali: Enpa, Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, Oipa, Gaia Animali &Ambiente, Leal, Animalisti Italiani.

Movimento Animalista LAV

Gianluca Felicetti, LAV, insieme ad uno dei beagle liberati da Green Hill

Diversa, invece la posizione della LAV che non ha partecipato alla presentazione di Milano: “Aldilà delle dichiarazioni di indipendenza, avere tra i soci fondatori Silvio Berlusconi – e proprio registrando quanto da lui detto al lancio del partito – lo “incasella” nel centrodestra italiano – scrive in una nota ufficiale il direttivo della LAV – E il centrosinistra (con questi ultimi due Governi-frana per gli animali) e le altre forze politiche, lasceranno al centrodestra  l’appannaggio delle battaglie animaliste in Parlamento? Questa  vicenda  è legata al sistema elettorale proporzionale o sono impegni che vanno oltre?”. Insomma LAV si chiama fuori, “ci auguriamo che, aldilà del teatrino della politica italiana, serva a salvare – come cerchiamo di fare noi ogni giorno – almeno un animale in più che altrimenti sarebbe stato torturato o ucciso”.

Nelle descrizioni è chiaro che l’obiettivo primario sulla tutela riguarda gli animali chiamati d’affezione (cani, gatti, conigli) ma non mancano nei testi ufficiali alcuni riferimenti anche agli allevamenti intensivi. Vengono citate in questo senso le iniziative e proposte di legge dell’ex Ministro del Turismo Brambilla dal 2013 al 2017 come per esempio “Divieto dell’impiego di sistemi intensivi per l’allevamento degli animali” oppure “Disposizioni concernenti l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza nei macelli e negli allevamenti” presentata nel gennaio del 2017. Si tratta però solamente di proposte che evidentemente non hanno sortito nessun effetto pratico. Anche Monica Cirinnà, senatrice del PD e promotrice delle unioni civili nel nostro paese ha spiegato la sua posizione sul nuovo movimento in un’intervista al quotidiano “La Repubblica”: “Basta tenere un braccio un agnellino a Pasqua per essere immediatamente animalista? Le battaglie per gli animali sono trasversali, non stanno sotto un’etichetta”.

Sta di fatto che l’impressione generale e del momento è che la sinistra si sia lasciata sottrarre da sotto il naso il tema ambientalista e della protezione degli animali: la domanda è, ora “Quali saranno i reali effetti pratici di questa nuova realtà?”.

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