EFSA: via libera agli insetti della farina per consumo umano

I piatti di molti europei, tra pochi mesi, potrebbero far spazio alle larve della tarma della farina, valido alimento per il suo alto contenuto proteico.

farina di insetti parere EFSA

Lo scorso 13 gennaio, l’European Food Safety Authority (EFSA) ha reso pubblica la sua valutazione scientifica effettuata per verificare la sicurezza alimentare della tarma della farina gialla. L’insetto è stato dichiarato dall’EFSA un alimento sicuro per la salute umana. La richiesta di autorizzazione per il consumo della tarma è stata avanzata dalla nota azienda francese Agronutris, attiva dal 2011 nella produzione di insetti destinati però al consumo animale.

Dopo questa prima fase di valutazione, dovranno passare non più di sette mesi prima che la Commissione Europea presenti la sua richiesta di autorizzazione al consumo, che dovrà poi essere sottoposta alla votazione degli Stati membri dell’Unione Europea. Solo quando si concluderà la votazione, gli insetti potranno essere consumati interi oppure sotto forma di farina essiccata.

Ermolaos Ververis, un funzionario scientifico dell’EFSA ha dichiarato: “Questa prima valutazione del rischio EFSA di un insetto come nuovo alimento può aprire la strada per la prima approvazione a livello UE. La nostra valutazione dei rischi è un passo decisivo e necessario nella regolamentazione dei nuovi alimenti, sostenendo i responsabili politici nell’UE nel prendere decisioni basate sulla scienza e garantendo la sicurezza dei consumatori.” Potrebbe non mancare molto, quindi, per gustare in diversi paesi dell’Unione Europea snack, frullati, biscotti, pasta a base di farina di larve.

I “novel food”: nuova frontiera alimentare

Proteine, grassi e fibre (principalmente chitina): queste le componenti principali del verme sottoposto all’analisi dell’EFSA, la quale, dall’entrata in vigore il 1° gennaio 2018 del nuovo regolamento che disciplina le valutazioni dei cosiddetti “novel food”, ha ricevuto molteplici richieste in merito ad un’ampia varietà di insetti, i quali presentano notevoli vantaggi dal punto di vista nutrizionale.

Le valutazioni sui “novel food” necessitano di un’équipe di esperti, composta da chimici, biologi, nutrizionisti, tossicologi, i quali mettono a disposizione le proprie competenze per garantire l’attendibilità scientifica del loro operato.

Il cibo a base di insetti da anni rappresenta una sfida alla riduzione di gas serra nella produzione alimentare. Il professore di statistica economica all’Università di Bologna, Mario Mazzocchi, ha dichiarato che “ci sono chiari benefici ambientali ed economici se si sostituiscono le fonti tradizionali di proteine animali con quelle che richiedono meno mangime, producono meno rifiuti e causano meno emissioni di gas serra”.

Le farine degli insetti, sono state più volte citate anche come “soluzione” al problema dell’enorme consumo di risorse da parte degli allevamenti intensivi: andando a sostituire soia e cereali, potrebbero rappresentare, infatti, una soluzione all’impatto della produzione di mangimi sull’ambiente. L’alimentazione dei bovini allevati a scopo alimentare è di fatti costituita principalmente da soia e cereali; la cui produzione richiede ampi terreni ed enormi riserve d’acqua.

L’EFSA ha dichiarato, inoltre, che alcuni paesi europei, a differenza di molti contesti asiatici in cui il consumo di insetti fa parte delle abitudini alimentari delle persone, potrebbero opporre resistenza all’autorizzazione del consumo delle larve. Infatti, come ha commentato Giovanni Sogari, ricercatore in ambito sociale e consumeristico all’Università di Parma, “ci sono ragioni derivanti dalle nostre esperienze sociali e culturali, il cosiddetto “fattore disgusto”, che rendono il pensiero di mangiare insetti repellente per molti Europei. Con il tempo e l’esposizione tali atteggiamenti potranno mutare”.

Anche l’Europa amplia la sua scelta alimentare

Diversi paesi europei stanno già sfruttando il potenziale alimentare degli insetti. La Svizzera è stata la prima ad aver reso legale, dal maggio 2017, la vendita di insetti per uso alimentare, tanto da organizzare corsi di cucina per imparare a cucinarli.

Anche l’Inghilterra si è data da fare, aprendo a Londra il suo primo allevamento di insetti a scopo alimentare.

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