Grasso animale nelle sterline: l’indignazione degli animalisti inglesi

Dall’Inghilterra arriva la petizione per chiedere che le banconote smettano di essere prodotte con l’utilizzo del sego, un grasso di derivazione animale

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“Del maiale non si butta via niente”: una delle massime che hanno sempre fatto parte della cultura occidentale, almeno fino a qualche decennio fa. E a dimostrare come questa affermazione non sia poi così antiquata, c’è una notizia fresca fresca che arriva direttamente dall’Inghilterra: perfino le banconote da 5 sterline raffiguranti l’effigie della Regina Elisabetta, rilasciate a partire dal settembre scorso dalla Bank of England, contengono derivati animali e più precisamente sego, grasso prelevato dall’addome di bovini, equini e suini, utilizzato al fine di rendere il denaro più resistente, impermeabile e difficilmente falsificabile. A scoprire la notizia dell’additivo animale è stata Steffy Rox, animalista e vegana inglese che tempo fa si è rivolta alla Bank of England per chiedere conferma sulla notizia che già da tempo circolava riguardo alla possibile presenza di sego nel denaro inglese: la smentita non è mai arrivata.

L’inghilterra non è l’unica…

Ma gli animalisti e vegani inglesi non ci stanno e non hanno nessuna intenzione di utilizzare banconote prodotte tramite sfruttamento animale: è stata perfino lanciata una petizione, che in poco tempo ha totalizzato più di 115 mila adesioni, perché la produzione di denaro smetta di avvalersi dell’utilizzo di derivati animali. “So bene che le vecchie banconote in circolazione contengono anch’esse del materiale organico estratto dagli animali, si può fare ben poco. E’ inaccettabile però che lo siano anche quelle di nuova produzione. Le boicotterò”, ha twittato Doug Maw, autore della petizione. Altre fonti spiegano che, invece, le vecchie banconote erano realizzate solo in carta cotone. Anche se questa notizia può farci storcere il naso, pensiamo che la Gran Bretagna non è affatto l’unico Paese a produrre banconote contenenti prodotti di derivazione animale: il sito Gizmodo.com, cavalcando l’onda dell’indignazione suscitata dalle banconote inglesi, ha stilato un elenco di tutti i Paesi che utilizzino denaro non “veg-friendly”. All’attivo sono 24 le nazioni “incriminate”, tra le quali attualmente non figura l’Italia.

Oltre alle banconote, ci sono però moltissimi altri “impieghi nascosti” dei derivati animali, che finiscono in tanti dei prodotti che utilizziamo quotidianamente: come illustra il libro illustrato “Pig 05049” di Christien Meindertsma, è pressoché impossibile essere totalmente vegani, dal momento che quasi la totalità di ciò che abbiamo per le mani ogni giorno contiene derivati animali. Per fare un esempio, il solo grasso animale trova decine di impieghi differenti: oltre che nelle banconote, è infatti utilizzato per produrre bio disel, ma anche nel cibo dei cani, dei maiali stessi, dei vitelli e delle galline, oltre che negli ammorbidenti per i panni, in molti fondotinta cosmetici e nella carta per stampanti.

 

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