Felix il bambino che pianta milioni di alberi per salvare il pianeta

Dieci anni fa Felix aveva un sogno: salvare l’orso polare dall’estinzione. Come? Piantando un trilione di alberi; ma gli allevamenti?

Bambino germania alberi
14 milioni di alberi sono difficili da immaginare, eppure tanti sono quelli piantati finora da Felix Finkbeiner con il suo progetto “Plant-for-the-planet” in 130 paesi. Oggi Felix ha 19 anni ma quando ha iniziato, esattamente 10 anni fa, era solo un bambino: ha preso in mano il proprio futuro e quello del nostro pianeta con un grande obiettivo, quello di piantare 1 milione di alberi in Germania, il paese in cui vive. Il tutto ha avuto inizio dalla volontà di salvare l’orso polare e quella che per molti poteva sembrare la fantasia irrealizzabile di un bambino, è stata invece portata a termine con determinazione e impegno. Il primo albero è stato piantato in un vaso sul davanzale di una finestra della scuola, ma da lì Felix ha iniziato a fissare una serie di obiettivi da raggiungere nel tempo, anche grazie al sostegno dell’UNEP, che si occupa di cambiamenti climatici. Ma il ragazzo non ha assolutamente intenzione di fermarsi qui, anzi: il suo traguardo punta a 1 trilione di alberi sparsi in ogni parte del mondo, piantati soprattutto grazie al contributo dei bambini che aderiscono con la propria scuola all’iniziativa, che ha come slogan “Stop talking, start planting” (basta parlare, iniziamo a piantare). Si tratta indubbiamente di una cifra astronomica, che corrisponde a 150 alberi per ogni abitante della Terra, in grado di assorbire 10 milioni di tonnellate di anidride carbonica ogni anno.

bambino alberi2Come funziona

Il progetto si basa su una sorta di “passaparola”: l’associazione organizza giornate di formazione dette “academies”, alle quali partecipano i bambini nelle scuole che diventano in automatico “ambasciatori per la giustizia climatica”. Quelli che vi hanno già preso parte organizzano a loro volta altri incontri per insegnare la questione del cambiamento climatico ai più piccoli, rendendoli a loro volta ambasciatori; la cosa incredibile è che i “dipendenti” dell’organizzazione sono tutti bambini tra i 9 i 12 anni, il primo dei quali è stato “assunto” da Felix 10 anni fa. Nel tempo “Plant for the Planet” si è evoluta in un movimento globale e oggi sono circa 100 mila i bambini in 193 paesi che stanno perseguendo questo obiettivo, piantando personalmente alberi nel proprio territorio. Ma tutti possono partecipare con un piccolo aiuto economico per sostenere la causa e permettere all’associazione di espandersi ulteriormente.

Allevamenti: la prima causa del cambiamento climatico

Eppure, secondo il documentario Cowspiracy, le tonnellate di anidride carbonica generate ogni anno solo dagli allevamenti intensivi sono 32 miliardi. Quella di Felix è senza dubbio un’iniziativa lodevole, ma a questo punto viene da chiedersi se possa bastare per “salvare la Terra”. Secondo la FAO la principale causa del surriscaldamento globale sono gli allevamenti intensivi che generano due terzi dei gas serra emessi nell’aria a livello globale, oltre che il 78% del metano presente nell’atmosfera. Ci auguriamo che idee come quelle di questo ragazzo o come Ecosia, motore di ricerca che aiuta le foreste a rinascere, possano rappresentare un passo avanti nella lotta al cambiamento climatico, ma probabilmente il cambiamento dovrebbe riguardare anche e soprattutto i singoli individui: ognuno di noi, infatti, può dare il proprio contributo personale a salvare il pianeta – preservando anche le riserve idriche mondiali dallo spreco per la produzione di carne  – semplicemente modificando il proprio stile alimentare verso una dieta il più possibile a base vegetale.

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