In UK aprirà la più grande fabbrica di prodotti a base vegetale d’Europa

Ampliare la produzione per rendere “di massa” il consumo di proteine vegetali che richiamino i prodotti a base di carne: “Nessuno ce la può fare da solo”.

Nel Regno Unito aprirà la più grande fabbrica di “carne” a base vegetale d’Europa

La compagnia Plant & Bean ha scelto una piccola cittadina sulla costa orientale inglese, Boston (Lincolnshire) come base della più grande sede industriale per la produzione di prodotti a base vegetale in Europa: aprirà a gennaio 2021. La sede inglese, grande circa 26 ettari, avrà una capacità produttiva iniziale di 55 mila tonnellate annue. L’azienda ha dichiarato di aver già iniziato a cercare i finanziamenti necessari per espandersi anche negli Stati Uniti entro il 2021 e in Cina nel 2022, avanzando possibilità anche per Tailandia e Brasile. Cosa farà? Produrrà alternative vegetali alla carne per chi le vorrà portare sul mercato.

Plant & Bean è nata come la divisione “meat-free” della compagnia Brecks Foods, e il CEO, Edwin Barks, è l’ex amministratore delegato europeo della divisione alimentare di Nestlè. L’azienda è sul mercato da circa 20 anni, producendo e sviluppando prodotti a base vegetale, per marchi leader di mercato nel settore e rivenditori al dettaglio.

Sarà possibile ridurre i costi?

L’azienda ha messo in evidenza il divario ancora troppo grande fra i costi dei prodotti a base vegetale e quelli fatti con la carne animale, Barks ha spiegato che è necessario ridurre i costi per rendere i prodotti veg accessibili a un numero sempre maggiore di persone. Questo potrebbe essere possibile passando a un’economia di scala, ossia diminuendo il costo medio di ogni prodotto attraverso un volume maggiore di produzione, collegato proprio alla crescita dell’impresa. Barks ha anche sottolineato in un’intervista l’impegno della compagnia nella ricerca e diversificazione delle fonti proteiche vegetali e nell’ottimizzazione dell’estrazione delle proteine a un costo “significativamente” inferiore.

Nel Regno Unito aprirà la più grande fabbrica di “carne” a base vegetale d’Europa

Sul piatto, non solo soia

L’azienda attualmente utilizza soprattutto soia non geneticamente modificata per la realizzazione dei suoi prodotti, ma ha dichiarato di voler includere tra le materie prime anche fave, fagioli mungo e piselli. “Per quanto ami la soia -continua Barks – perché si tratta certamente di un ottimo ingrediente, ho davvero intenzione di mangiare lo stesso tipo di prodotto ogni giorno?”. Inoltre, la collaborazione con diversi partner sarà fondamentale per diminuire il costo di piselli e fagioli del 50%.

Elemento determinante sul quale la compagnia punta molto, è la creazione di un “ecosistema di innovazione collaborativa”, grazie alle partnership con attori specializzati nel settore e la collaborazione con istituti di ricerca, come la Wageningen University (Paesi Bassi) e il Singapore Institute of Technology. A proposito di ricerca, Barks ha spiegato infatti che “se si vuole arrivare al mercato di massa, la velocità dell’innovazione deve aumentare drasticamente, e nessuna azienda può farlo da sola”.

Ambizioni globali, con materie prime locali

La compagnia ha dunque espresso l’ambizione di volersi espandere a livello globale, garantendo una coerenza nei prezzi e nella qualità dei prodotti, mantenendo l’approvvigionamento delle materie prime alivello locale, differenziando e innovando la propria produzione per essere competitiva “in un mercato già saturo”, scegliendo materie prime locali e “autentiche”.

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