Allevamenti intensivi, UK: la prima azione legale contro un governo per abolirli

È la prima volta che viene organizzata una campagna legale contro un governo affinché prenda una chiara posizione per garantire un futuro più sostenibile.

Causa legale uk contro allevamenti

“Dobbiamo mangiare meno carne e latticini e porre fine all’allevamento industriale”: è questo il messaggio di cui si fa portavoce Scrap Factory Farming, la prima campagna legale al mondo rivolta al governo del Regno Unito.

Si tratta di un’azione legale che si è posta come obiettivo l’eliminazione degli allevamenti intensivi, riconosciuti come una delle cause principali della sofferenza animale, della devastazione del pianeta, dei cambiamenti climatici, della resistenza agli antibiotici e della diffusione di malattie.

Secondo il team ideatore di questa importante iniziativa, costituito da volontari, se non si dovesse intervenire in tempo, il risultato sarà “un futuro costituito da pandemie, un clima fuori controllo, danni ambientali, perdita di biodiversità, povertà globale e insicurezza alimentare, crescente resistenza agli antibiotici, malattie come cancro e obesità e sempre più animali ammassati insieme, mutilati senza anestetici e senza possibilità di una vita normale”.

Scrap Factory Farming: cosa chiede

Per la creazione di un futuro più sostenibile, Scrap Factory Farming ha specificato le richieste che verranno rivolte al governo del Regno Unito. Tra queste, vi è la necessità di

  • Concordare una definizione formale di allevamento intensivo.
  • Riconoscere pubblicamente la necessità di cambiamento.
  • Garantire sussidi governativi per un’agricoltura sostenibile.
  • Fermare la costruzione di nuovi allevamenti intensivi e stabilire obiettivi chiari per la loro eliminazione graduale.

Tra i promotori di questa campagna legale c’è Jane Tredgett, fondatrice dell’organizzazione no profit Humane Being, che promuove uno stile di vita compassionevole nei confronti degli animali, del pianeta e degli uomini in generale. Per Tredgett, “le crisi ecologiche e l’estinzione delle specie sono interconnessi con la sofferenza degli animali”.

Jane Tredgett, fondatrice di Humane Being e sostenitrice di Scrap Factory Farming.

Per intraprendere questa lotta legale, il team della campagna ha chiesto il coinvolgimento di importanti associazioni, tra cui il WWF, Greenpeace, Friends of The Earth, perché “sono tutti potenti influencer e le persone li ascoltano“, ha dichiarato la fondatrice di Humane Being.

Inoltre, per raggiungere gli obiettivi stabiliti, gli ideatori di questo inedito caso giudiziario, tra cui il famoso avvocato per i diritti umani Michael Mansfield, stanno contattando esperti, per esempio veterinari, agricoltori, avvocati, medici, lavoratori dell’industria alimentare, investigatori sotto copertura, in grado di mettere a disposizione le loro conoscenze su questioni come quella del benessere animale, dei cambiamenti climatici, delle condizioni degli animali all’interno degli allevamenti intensivi e della diffusione di malattie.

Il gruppo fondatore di Scrap Factory Farming sta raccogliendo fondi per affrontare le spese legali e ha stabilito un obiettivo minimo di 60.000 sterline. Finora ha raccolto 25.000 sterline.

Le prime mosse

In questi giorni, Scrap Factory Farming invierà una lettera di avviso al governo, dichiarando le sue intenzioni di procedere legalmente, se non otterrà risposte soddisfacenti in merito all’attuale situazione in cui riversa l’industria zootecnica. È stata stabilita una scadenza di 14 giorni per la risposta del governo, dopodiché, come ha dichiarato Tredgett, “il team legale esaminerà tutte le osservazioni raccolte dagli esperti, raccoglierà un insieme di prove e richiederà il permesso di andare in tribunale“.

In generale, il gruppo ha dichiarato di avere grande fiducia rispetto a questa azione legale. “Il Covid-19 ha aperto gli occhi alle persone sugli orrori delle pandemie, la scienza ha ormai dimostrato quali sono le principali cause del cambiamento climatico ed è evidente che gli allevamenti intensivi non soddisfino i requisiti legislativi per gli animali. Le persone stanno capendo la necessità di cambiare e più persone lo faranno, più la pressione sul governo aumenterà” ha concluso Tredgett.

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