Petizione diritti animali. Francia: “Sono esseri sensibili e non cose”

Francia –  Dopo la dichiarazione universale dei diritti umani, ventiquattro intellettuali francesi si sono uniti in un’unica battaglia: dare agli animali i diritti che si meritano. Alain Finkielkraut, Edgar Morin, Michel Onfray, Boris Cyrulnik sono solo alcuni dei pensatori uniti per la causa, hanno partecipato anche il monaco buddista, Matthieu Ricard e l’astrofisico Hubert Reeves. Il testo della petizione, firmata già da 250mila persone, è stato proposto dalla Fondazione “30 milions d’amis”, che da tempo lotta per la rivendicazione dei diritti animali, ovvero una modifica del codice civile francese affinché gli animali non siano più definiti semplicemente come “cose”. Lo Stato, scrivono i firmatari, deve finalmente riconoscere che si tratta di “esseri viventi e sensibili”. Sul tema, il codice civile è fermo ai tempi di Napoleone nel quale gli animali sono definiti “beni mobili”, paragonati a una sedia o a un armadio di cui l’uomo è padrone assoluto. “Anche se gli animali non sono degli esseri umani – si legge nell’appello – dividono con noi alcune caratteristiche come la capacità di sentire piacere e dolore. Questo vale almeno – aggiungono –  per tutti i vertebrati”.

“Il giorno in cui si capirà che un pensiero senza linguaggio esiste presso gli animali, moriremo di vergogna per averli chiusi negli zoo e umiliati” ha scritto Boris Cyrulnik, etologo e neuropsichiatra nel libro “Anche gli animali hanno diritti”, in collaborazione con Élisabeth de Fontenay, famosa per il suo saggio “Il silenzio delle Bestie” e Peter Singer, autore de “La liberazione animale” (1975).

La petizione era stata proposta già durante la presidenza di Nicolas Sarkozy, ma la pressione delle federazioni di allevatori e cacciatori aveva bloccato tutto. Ora la palla passa a François Hollande, che in campagna elettorale si è dichiarato favorevole a una riforma. Una maggiore tutela giuridica degli animali avrebbe conseguenze, non solo sul maltrattamento di animali domestici, ma costringerebbe anche a modificare abitudini nell’agricoltura e nella ricerca scientifica. Anche in Italia l’argomento è sotto i riflettori: la Lega antivivisezione ha annunciato di voler presentare un testo bipartisan per inserire il diritto degli animali nella Costituzione.

Gandhi disse: “Si può giudicare la grandezza di una nazione dal modo in cui vengono trattati gli animali”.

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