Basta animali al circo: al Roncalli lo spettacolo lo fanno gli ologrammi

L’industria dell’intrattenimento, dal circo al cinema fino agli acquari, è sempre più orientata verso la sostituzione degli animali in carne e ossa: che il futuro di questo settore sia senza crudeltà?

Ologrammi al posto degli animali in carne e ossa: è questa l’idea rivoluzionaria portata avanti dal Circus Roncalli, circo tedesco fondato a Vienna nel 1976 da Bernhard Paul e André Heller. Da quest’anno, infatti, la compagnia circense ha deciso di bandire l’impiego dei cavalli negli spettacoli, dopo aver eliminato le esibizioni di animali selvatici già negli anni ’90. “Abbiamo deciso di non avere animali a beneficio degli animali stessi – ha dichiarato Markus Strobl, media director del Circus Roncalli  – In ogni caso, oggi la maggior parte dei numeri negli spettacoli sarebbe già esclusivamente in mano agli artisti e ai clown, visto che l’attenzione del Circus Roncalli è incentrata su numeri acrobatici“.

Circo senza animali: la svolta della tecnologia

Sebbene al Circus Roncalli da tempo le esibizioni con animali riguardavano esclusivamente cavalli e pony, la decisione di puntare tutto sulle abilità degli acrobati e la simpatia di giocolieri e clown è davvero storica.

Di più: per non rinunciare del tutto agli animali, ma boicottando ogni forma di sfruttamento, lo spettacolo lo fanno gli ologrammi. Pesci, cavalli, elefanti giganteggiano negli show del Roncalli in veste di proiezioni luminose per lo stupore soprattutto dei più piccoli.

Le notizie che riguardano il ricorso alla tecnologia nell’entertainment come valida sostituta degli animali in carne e ossa, del resto, non sono una novità: l’Ocean Odyssey del principe arabo Khaled bin Alwaleed, ovvero il primo acquario senza pesci dove lo spettacolo lo fanno video, suoni e 3D, ne è un esempio significativo. Non solo, anche il cinema, la più grande macchina per l’intrattenimento, si è evoluta in questo senso: due anni fa è uscito nelle sale l’ultimo remake (targato Disney) del capolavoro di Kipling, Il libro della giungla, live action in cui ad affiancare il piccolo Mowgli nella sua avventura per diventare uomo, c’erano attori in tute mo-cap in posa da animale per simulare Baloo, Bagheera e tutti gli altri personaggi animali.

E che dire del dolcissimo Okja, il super maiale protagonista dell’omonimo film del regista Bong Joon-Ho? Anche in questo caso l’enorme bestiola è frutto di un accurato lavoro di computer grafica.

Il futuro dell’intrattenimento è senza crudeltà?

Forse la prospettiva è un po’ ottimistica, eppure da più fronti si leva alta – almeno nell’ambito del circo – la richiesta di mettere al bando per sempre l’uso di animali che, in questi spettacoli, sperimentano forme di stress e disagio senza eguali. Per questo, nel mondo, i Paesi che hanno detto di no per sempre ai circhi con animali sono molto numerosi (solo per citarne alcuni: Grecia, Austria, Portogallo, Spagna, Regno Unito, Usa, Canada e Australia), e anche in Italia  il nostro Parlamento ha approvato in via definitiva l’emendamento che prevede il “graduale superamento” dell’utilizzo di animali negli spettacoli circensi.

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