Ananas, caffè, vino e mele: ecco di cosa sono fatte le sneakers del futuro

Viaggio nel mondo delle sneakers, tra le scarpe più indossate al mondo, per scoprire quali materiali innovativi sostituiranno (e sostituiscono già) la pelle animale.

ll mercato globale delle calzature sportive nel 2025 supererà i 95 miliardi di dollari: la maggior parte di queste scarpe sono realizzate in plastica o in pelle animale. Giusto per snocciolare un altro dato, attualmente si calcola che solo Nike venda 25 paia di scarpe da ginnastica al secondo in giro per il mondo. Arrivano il design e l’innovazione, però, a metterci una pezza, o almeno questo sembra essere il trend: sempre più brand, infatti, cercano (con successo) di creare scarpe da ginnastica realizzate con materiali innovativi, abbandonando il cuoio e i prodotti di derivazione plastica.

Scarpe da ginnastica fatte anche con le mele

Sneakers vegane mela

Ultima in ordine di tempo l’azienda italiana Womsh ha lanciato sul mercato delle sneakers realizzate grazie a un tessuto particolare, ricavato utilizzando le fibre delle mele e il poliuretano.Le scarpe, realizzate in Italia, possono anche essere riciclate riportandole, una volta usurate, al negozio e diventando “per realizzare la pavimentazione antiscivolo e anticaduta per i parchi gioco” come spiega l’azienda.

Hugo Boss dice sì al Piñatex, la “pelle” di ananas

Hugo Boss Pinatex

Materiale ricavato dalle foglie della pianta di ananas, è identico per resa e durata al cuoio di origine animale, ma totalmente cruelty-free. L’idea nasce grazie al lavoro di una designer spagnola e ha catturato l’attenzione di grandi brand della moda internazionale tra i quali spicca Hugo Boss. Il brand ha da poco lanciato la sua prima linea di scarpe vegane (chiamata semplicemente “Boss”) realizzate proprio in “pelle di ananas”. La nuova collezione comprende per ora solo sneakers da uomo, dalle linee semplici ed essenziali pensate per rispondere alla sempre crescente domanda di una moda etica, responsabile e sostenibile. Oltre al Piñatex, ogni paio di scarpe è caratterizzato da una suola molto leggera ottenuta da TPU (poliuretano termoplastico) completamente riciclato e da un rivestimento composto dal 50% di cotone (lacci compresi) e dal restante 50% di lino; per ora le tinte disponibili sono: giallo, blu, marrone e nero, ma in futuro la collezione potrebbe anche ampliarsi.

Nuova vita alle vecchie bottiglie di plastica

sneakers bottiglie plastica riciclata

Ormai è noto come la plastica sia uno dei materiali più inquinanti al mondo e per questo sarebbe buona norma eliminarla completamente dalla propria vita quotidiana. Il marchio brasiliano Insecta dà il proprio contributo alla causa ambientalista producendo scarpe, anche da ginnastica, partendo da bottiglie di plastica usate, ma anche da PET e cotone riciclato, gomma rigenerata, abbigliamento vintage, tessuti riutilizzabili e avanzi di produzione che altrimenti verrebbero buttati via. Si tratta di prodotti artigianali, eco-friendly e vegan, che una volta consumati e  non più utilizzabili possono essere rispediti all’azienda per ottenere un codice sconto per l’acquisto di un nuovo paio di scarpe. Oltre che nei suoi due negozi a San Paolo e Porto Alegre, in Brasile, le scarpe di Insecta sono vendute “fisicamente” anche negli Stati Uniti e in qualche paese d’Europa (ma, a quanto pare, non in Italia). L’azienda, però, spedisce i propri prodotti a livello internazionale.

Dai fondi di caffè, le scarpe da ginnastica “profumate”

Scarpe vegane caffè

Grazie all’azienda tedesca Nat-2 sono nate le prime sneakers realizzate con i fondi di caffè riciclati. Si tratta di scarpe unisex realizzate con almeno il 50% di caffè (proveniente da coltivazioni sostenibili) che gli conferisce l’aroma tipico della bevanda, mentre il resto della tomaia è realizzato in polietilene tereftalato (PET) riciclato. La suola, invece, è in gomma naturale e questo, insieme all’impiego di colle a base di acqua prive di ingredienti di origine animale, rende queste scarpe completamente vegane e cruelty-free. Disponibili in due modelli, uno che copre la caviglia in stile “scarpa da basket” e uno più basso, queste sneakers sono acquistabili online sul sito dell’azienda.

Reebok e le sneakers di cotone e mais

Reebok, sneakers mais e cotone

Danno l’idea di essere leggere e facilmente abbinabili le sneakers Reebok della collezione “Cotton + corn”, realizzate in materiali naturali e interamente biodegradabili come il cotone (per la tomaia) e il mais (per la suola). In più, l’azienda americana ha dato un’impronta “green” a tutto il ciclo produttivo di queste scarpe, dal momento che prevede di utilizzare quelle dismesse per realizzare del compost, utile per concimare il terreno in cui si coltiveranno cotone e mais per la nuova produzione. Le scarpe sono acquistabili sul sito dell’azienda e, a giudicare dalle recensioni dei clienti, si tratta di calzature comode e perfette per completare in modo “eco” un look casual.

Le scarpe fatte con le alghe che ripuliscono i laghi

Nascono per ripulire le acque dall’inquinamento causato dall’uomo e sono realizzate dall’azienda Ultra II, che produce anche scarpe vegan partendo dalle bottiglie di plastica riciclate: si tratta di scarpe tipo sneakers realizzate con un materiale a base di alghe e una percentuale di plastica, anche se l’azienda ha spiegato di voler lavorare a sostituire integralmente il polietilene proprio con il materiale a base vegetale. Secondo Ultra II, un singolo paio di scarpe – disponibili sul sito sia per uomo che per donna – è il risultato del filtraggio di circa 215 litri di acqua.

Adidas punta su BioSteel, la “seta” vegana

Adidas sneakers biosteel

È un tessuto sintetico molto leggero e biodegradabile, ma allo stesso tempo estremamente resistente: si chiama BioSteel ed è nato dal lavoro dell’azienda tedesca AmSilk, che promette un utilizzo su larga scala di questo tessuto simile alla seta. È Adidas, colosso dell’abbigliamento sportivo a livello internazionale, ad aver realizzato le prime sneakers al mondo in questo materiale: fanno parte della collezione Futurecraft Biofabric e si tratta di scarpe estremamente leggere ma allo stesso tempo resistenti, pensate per essere utilizzate durante lo sport e garantire prestazioni elevate, ma perfette anche per completare i look più sportivi anche nel tempo libero. Al momento non è chiaro quando saranno lanciate sul mercato, ma sul sito dell’azienda è già pronta la pagina dedicata e il loro arrivo nei negozi e sullo shop online parrebbe quindi sicuro.

Dai funghi l’alternativa sostenibile, etica e biodegradabile

scarpe-di-funghi-vegane

Non solo le sneakers realizzate con il caffè: l’azienda tedesca Nat-2 ha puntato anche sulla produzione di scarpe “eco” partendo dai funghi, amiche dell’ambiente perché biodegradabili ma anche totalmente cruelty-free. Il materiale, molto morbido e simile alla pelle scamosciata, viene prodotto partendo dal fungo non commestibile Fomes Fomentarius, utilizzato in vari ambiti della moda per la produzione di abbigliamento di vario tipo. Anche se non si tratta di calzature economiche (il prezzo è di 350 euro al paio) siamo certamente di fronte a un’innovazione senza precedenti, che risulta facilmente acquistabile online e, in Italia, anche in alcuni negozi di Bolzano, Firenze e Milano.

Nuova vita alle vinacce grazie a WineLeather

scarpe vegea

L’azienda italiana Vegea ha fatto del riciclo delle vinacce, lo scarto della produzione del vino, il suo punto di forza: grazie a un’idea rivoluzionaria questo materiale di scarto viene impiegato per realizzare WineLeather, un tessuto molto simile alla pelle di origine animale ma del tutto eco-compatibile e cruelty-free. Una scelta etica e di sostenibilità ambientale che ha permesso all’azienda di vincere nel 2017 il Global Change Award di fondazione H&M, premio prestigioso assegnato ogni anno ai prodotti che hanno maggiori potenzialità commerciali. Con questo materiale, oltre a borse e giacche, Vegea realizza anche scarpe eleganti per uomo e donna e sneakers unisex, anche se al momento si tratta di prodotti non ancora disponibili per l’acquisto.

Come spesso accade l’innovazione costa e il tentativo si utilizzare materiali nuovi e ancora, in alcuni casi, sperimentali, porta a prezzi non proprio accessibili, mescolandosi poi ai rincari di rito dovuti alla marca. La speranza, mentre produttori più piccoli anche in Italia, si muovono creando in modo artigianale scarpe vegane con materiali 100% vegetali e con impatti ambientali ridimensionati, è che i grandi brand facciano da pionieri, trasformando l’innovazione in routine di acquisto.

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