Piante selvatiche: Acetosella

acetosella

L’acetosella, nome scientifico Rumex Acetosa L. è un erba che fa parte della famiglia delle poligonacee. E’ conosciuta anche come Erba cucca, Erba brusca, Sollecita, Erba Perpetua, erba soleggiata o Romice acetosa. Chi ha vissuto la sua infanzia in campagna come me l’ha sicuramente mangiata almeno una volta.

Mi ricordo di interi pomeriggi a giocare a calcio o a costruire capanne sopra gli alberi accompagnati da uno stelo di quest’erba dalle infiorescenze rossastre, costantemente in bocca per succhiarne i succhi aspri ma gradevoli per far passare la sete soprattutto durante le giornate più calde. Si tratta di una pianta molto comune nei prati falciati in pianura e in collina fino ad altezze di 2000 metri.

Il periodo migliore per raccoglierla è in primavera, tagliando le foglie basali ancora tener, prima che si sviluppi lo stelo fiorate, senza estirpare la radice. Questa pianta è ottima cruda in insalata oppure cotta nelle zuppe e minestroni, frittate o per la preparazione di salse e sughi. Si possono anche consumare come gli spinaci: lessate in padella con olio e aglio. L’acetosa ha proprietà diuretiche, rinfrescanti, antinfiammatorie  e antiscorbutiche grazie alle alte concentrazioni di vitamina C (48 mg per 100 g di pianta).

Anche se è abbastanza raro che di erbe selvatiche se ne consumino in quantità elevate, essendo molto ricca di ossalati di calcio e di potassio se ne sconsiglia l’uso prolungato o in grandi quantità a chi soffre di affezioni epatiche, gastriche e renali e reumatiche.

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