“Formaggio e latte fanno bene”: il dott. Greger smaschera gli studi “falsati”

Mangiare formaggio fa bene alla salute? Lo sostengono alcuni studi finanziati dalla stessa industria casearia; il dott. Michael Greger, vegano, ci apre gli occhi sull’argomento

Consumare latte e formaggio per rimanere in buona salute: questo è il messaggio lanciato da un recente studio pubblicato su PubMed, “libreria” virtuale che raccoglie articoli a carattere scientifico su diversi argomenti. Ma è davvero così? Secondo il medico americano dott. Michael Greger, vegano, sostenitore di una dieta a base vegetale per la salute e fondatore del sito NutritionFacts – che ha lo scopo di fornire gratuitamente aggiornamenti a carattere scientifico sulle ultime ricerche in campo nutrizionale tramite brevi video, come quello qui in alto – la verità è ben diversa.

Lo studio in questione, ci spiega Greger, ha lo scopo di “neutralizzare l’immagine negativa dei grassi saturi del latte tra gli operatori sanitari in relazione alle malattie cardiache” – ma sarebbe frutto di un conflitto di interessi evidente, perché finanziato da industrie che producono proprio latte e latticini.

Formaggio conflitto di interessi

Come lo sappiamo? L’analisi è stata pubblicata su una rivista che obbliga gli autori a rivelare eventuali conflitti finanziari di interesse: ecco allora spuntare tra i sovvenzionatori dello studio numerose industrie che si occupano di produrre latte e latticini, e addirittura un colosso della portata di McDonald’s (nella foto qua in alto). Ma non basta: la ricerca non solo sottolinea la neutralità del formaggio per la nostra salute, ma addirittura i suoi “effetti benefici” se consumato in piccole quantità quotidianamente. Il punto è che ad affermarlo sono i dipendenti del Yili Innovation Center e del Yili di R&D Center, tra i più grandi produttori di prodotti lattiero caseari della Cina.

La maggioranza di questi studi proviene dall’Europa, dove il consumo di formaggio però è associato a un livello socio-economico elevato. A mangiare questi prodotti, generalmente costosi, sono quindi persone benestanti, sottolinea il dottor Greger, che hanno uno stile di vita sano e a cui associano le giuste quantità di frutta e verdura; risultati benefici sulla salute che però, pare evidente, potrebbero non avere niente a che fare con il consumo di formaggio ma piuttosto con il giusto stile di vita condotto.

Il dottor Greger dimostra con alcuni esempi che attraverso studi di questo tipo sia possa parlare bene praticamente di qualsiasi prodotto: per farlo, ne cita alcuni legati al consumo di caramelle. Questi, finanziati dalle industrie produttrici ma anche dal governo americano, che sostiene l’industria dolciaria con oltre 1 miliardo di dollari l’anno – come sottolinea Greger – affermano che “i consumatori abituali di caramelle hanno livelli più bassi di infiammazione, e un 14% di rischio in meno di aumento della pressione sanguigna”.

Latte e formaggio: un rischio per la salute

Il dottor Greger, però, non è l’unico che racconta fatti e misfatti dell’industria casearia. Anche il dottor Neal Barnard – medico, ricercatore, professore universitario americano e autore di diversi best seller tra cui anche “The cheese trap” (“La trappola del formaggio”) – combatte da anni una battaglia contro il consumo di latte e derivati. “Nessuno fa soldi se smettiamo di bere latte”, afferma Barnard in una delle sue numerose conferenze e il collegamento appare chiaro: le industrie investono nella pubblicazione di ricerche a carattere scientifico che, in quanto tali, vengono riprese e riportate dai media internazionali. Questo, naturalmente, ha una forte ripercussione sulle vendite, dal momento che i consumatori si sentono rassicurati, ignari del fatto che quelle ricerche siano, spesso, frutto di interessi economici.

Il latte e i latticini sono proprio l’emblema di questa situazione. Come spiega infatti Barnard, questi prodotti creano dipendenza, agiscono come una “droga” sul nostro cervello, così che più ne mangiamo e più ne mangeremmo. Questa tesi spiegherebbe chiaramente perché il formaggio risulta uno di quegli alimenti più difficili da eliminare dalla propria dieta. Oltre a questo, spiega il medico statunitense, “il suo consumo è collegato all’insorgenza di diabete, asma, emicrania e tumore alla prostata”, ma non solo: il formaggio essendo un alimento ricco di grassi (specialmente saturi) andrebbe a rallentare il metabolismo, motivo per il quale un consumo eccessivo di questo alimento può portarci a ingrassare in maniera incontrollata, con tutte le ripercussioni del caso.

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