OMS chiede lo stop agli antibiotici negli allevamenti

Arrivano le raccomandazioni ufficiali dell’OMS sull’uso di antibiotici negli allevamenti: da evitare, perché pericolosi per la salute

maiali allevamenti intensivi

Stop all’uso di antibiotici negli allevamenti intensivi: questa è la raccomandazione ad allevatori e industrie alimentari da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’istituzione più importante al mondo in tema di salute. Già da tempo si parla della minaccia per la salute umana rappresentata dall’antibiotico-resistenza, tanto che si è arrivati a pensare che gli antibiotici non faranno più effetto entro il 2050. Il motivo? Il loro uso smodato negli allevamenti intensivi – anche negli animali sani – per prevenire le malattie da contagio, spesso dovute alle condizioni di vita estreme a cui gli animali sono costretti.

Il rischio per la nostra salute però è grande non tanto perché gli antibiotici utilizzati sugli animali siano pericolosi per l’uomo, ma piuttosto per una serie di fatti concatenati: premesso che l’antibiotico resistenza è un fenomeno che occorre naturalmente, l’uso massiccio di farmaci può favorirne lo sviluppo. Infatti gli agenti patogeni quando sono esposti agli antibiotici cambiano, sviluppando resistenza a quei determinati farmaci. Di conseguenza, questi ultimi diventano inefficaci e le infezioni persistono nel corpo, aumentando il rischio di diffusione ad altri. Questa è l’antibiotico-resistenza.

OMS, antibiotici negli allevamenti: “Grave minaccia per la sicurezza”

“Le prove scientifiche dimostrano che l’uso eccessivo di antibiotici negli animali può contribuire all’insorgenza della resistenza agli antibiotici”, afferma il dottor Kazuaki Miyagishima, direttore del Dipartimento per la sicurezza alimentare dell’OMS. “Il volume degli antibiotici somministrati negli allevamenti continua ad aumentare a livello mondiale, guidato da una crescente domanda di alimenti di origine animale”. Partendo da questo assunto, per la prima volta l’OMS si schiera dunque contro questa pratica così diffusa negli allevamenti intensivi di tutto il mondo, affermando che alcuni tipi di batteri, che causano infezioni gravi negli esseri umani, hanno già sviluppato una resistenza alla maggior parte dei trattamenti disponibili e sono ben poche le soluzioni previste dalla ricerca. A questo proposito il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’OMS, ha spiegato che “la mancanza di antibiotici efficaci è una grave minaccia per la sicurezza mondiale, come lo sarebbe un qualsiasi focolaio improvviso e mortale”.

maiali allevamenti intensivi

La raccomandazione, dunque, è di eliminare del tutto l’impiego di antibiotici negli animali sani mentre, secondo gli esperti, gli animali malati “devono essere sottoposti a test specifici per determinare l’antibiotico più efficace e adatto per curare la loro specifica infezione”. In più, raccomandano gli esperti, “gli antibiotici somministrati agli animali dovrebbero essere selezionati tra quelli che l’OMS ha classificato come “meno importanti” per la salute umana, e non tra quelli classificati come “ad alta priorità”. Questi ultimi, al contrario, dovrebbero rappresentare solo la scelta ultima o essere limitati al trattamento di gravi infezioni batteriche nell’uomo.

Diversi paesi, in realtà, hanno già adottato delle misure per ridurre l’impiego di questi medicinali: dal 2006, per esempio, l’Unione Europea ha vietato l’uso di antibiotici per la promozione della crescita degli animali. Anche la domanda da parte dei consumatori pare sempre più orientata verso prodotti “antibiotic-free”, tanto che grandi aziende come Coop hanno detto “basta” a carne e uova con antibiotici. Come alternative agli antibiotici, l’OMS suggerisce il miglioramento delle condizioni di vita degli animali e vaccinazioni mirate, ma è bene ricordare che proprio l’OMS, circa due anni fa, ha classificato la carne rossa come potenzialmente cancerogena e quella lavorata come sicuramente cancerogena. Un motivo in più, dunque, per limitarne (o evitarne del tutto) il consumo, anche dopo il via libera del Ministero della Salute alle diete a base vegetale.

Crediti foto in apertura: Ciwf Italia

“L’antibiotico resistenza è una minaccia, Lorenzin intervenga”

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